Page 254 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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254        la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana



                Nel dettaglio, il progetto dello Stato Maggiore prevedeva la costituzione di
             quattro battaglioni “alpini” e di quattro compagnie autonome per l’ipotesi di guer-
             ra contro l’Austria o di sei compagnie in caso di guerra contro la Francia. Dove-
             vano essere poi costituiti altri 14 battaglioni “costieri” per la difesa del litorale,
             alla quale avrebbero concorso anche i finanzieri delle brigate litoranee e quelli del
             naviglio.
                Nel 1913 il progetto fu formalizzato in due documenti classificati, “Istruzioni
             per l’impiego in guerra della Regia Guardia di Finanza” e le “Istruzioni per la
             difesa delle coste” .
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                L’impiego del Corpo nella difesa costiera assumeva grande rilevanza in caso
             di guerra contro la Francia, che, a differenza dell’Austria, disponeva di potenzia-
             lità tali da consentire sbarchi in massa sulle coste tirreniche. Tenuto conto dell’e-
             stensione del litorale, che lo rendeva praticamente indifendibile, non vi era altra
             soluzione che la realizzazione di un sistema di allarme con un velo di forze, la
             dislocazione, ad intervalli, di battaglioni in grado di opporsi a semplici incursioni
             o, in caso di sbarchi in forze, di imporre un tempo di arresto di durata tale da con-
             sentire l’afflusso di grandi unità in grado di contrattaccare.
                Per permettere una reazione adeguata ad una operazione anfibia nemica sul
             Tirreno era fondamentale assicurare la sicurezza delle linee ferroviarie che corre-
             vano lungo le coste, sulle quali avrebbero dovuto affluire le unità di manovra. A
             ciò dovevano provvedere, unitamente ai Carabinieri, i reparti interni del Corpo, ai
             quali veniva affidata la vigilanza di ponti e gallerie.
                Nel 1914, alla vigilia del conflitto l’integrazione della Guardia di Finanza nel
             sistema di difesa nazionale, poteva dirsi completata, e di ciò dava atto il gen.
             Pollio, Capo di S.M. dell’Esercito al Presidente del Consiglio dei Ministri nella
             relazione sulla situazione della forza armata.
                Nel  novembre  1914  lo  Stato  Maggiore  chiese  al  Comando  Generale  della
             Guardia di Finanza se i quattordici battaglioni destinati alla difesa costiera potes-
             sero essere impiegati nell’Esercito di campagna .
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                Il Comando Generale, imprudentemente, diede risposta affermativa, non va-
             lutando tutte le difficoltà che sarebbero derivate dall’esigenza di approntare ed
             addestrare in brevissimo tempo una così notevole aliquota di personale.
                Da gennaio 1915 iniziò, come per le altre Forze Armate, la mobilitazione oc-
             culta (non si volevano destare sospetti nell’Austria-Ungheria, ancora formalmente
             alleata dell’Italia nella “triplice”) richiamando due classi di riservisti. Fu iniziata
             la formazione dei battaglioni e delle compagnie autonome: 3 battaglioni e 2 com-
             pagnie autonome al centro di mobilitazione di Bologna; i centri di mobilitazione


             9   Ibidem, pag. 100.
             10  Archivio del Museo Storico della Guardia di Finanza (AMSGF), miscellanea, sezione 406 fasci-
                 colo n.11, nota del Comando Corpo di S.M. del 25.11.1914.
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