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tre per potenziare il proprio commercio .
Altri l’hanno ritenuta il riflesso di quell’ idea di missione nazionale e demo-
cratica che nel 1885 lo storico John Fiske aveva sintetizzato nel saggio Destino
Manifesto ma che risaliva a molto prima. Alla «piccola e splendida guerra» del
1898 (Cuba e Filippine) sotto la presidenza McKinley, erano seguiti altri interven-
ti in Nicaragua, Haiti e nella Repubblica dominicana. Ma fu soprattutto il presi-
dente Theodore Roosevelt a dare un ulteriore impulso alla politica espansionista
ampliando la portata della dottrina Monroe. Nel suo Corollario definiva il diritto
d’intervenire in altri paesi dell’emisfero occidentale quando necessario e per pre-
venire l’interferenza esterna. Nel 1905, nel suo discorso inaugurale al Congresso,
Roosevelt sostenne che per gli Stati Uniti, l’intervento armato costituiva «l’uni-
ca via possibile che li garantisca da un conflitto con qualche potenza. Pertanto
seguendo tale linea essi fanno tanto gli interessi della pace, quanto quelli della
giustizia» 10,11 .
Due anni dopo, il presidente inviò la Great White Fleet in giro per il mondo
mostrando così che l’America era pronta ad entrare senza riserve nel quadro delle
grandi potenze internazionali.
Appellandosi alla vecchia alleanza con l’Inghilterra e con il suo favore almeno
iniziale, l’America si assunse il compito di costruire e gestire il canale di Panama
non esitando a fomentare un’insurrezione panamense dopo che il governo colom-
biano aveva rifiutato l’offerta americana per l’acquisto del territorio.
La questione del Canale di Panama
Impegnata in questo slancio imperialista, l’America continuò, parallelamente,
a guardare alla pace prendendo parte a tutte le iniziative internazionali che pro-
ponevano la cooperazione fra i paesi del mondo. A cominciare dalla prima confe-
renza dell’Aia, convocata dallo Zar Nicola II nel 1899 e poi da quella del 1907,
proposta, nel 1904, da Theodore Roosevelt. La prima ebbe luogo alla conclusione
della guerra contro la Spagna per Cuba. La seconda dopo la guerra Russo-Giap-
ponese e negli stessi mesi in cui la flotta bianca americana aveva iniziato una
crociera intercontinentale per mostrare al mondo la sua potenza. Questa apertura
al dialogo internazionale sul tema della pace poteva, per molti aspetti, costituire
un fattore aggiuntivo all’ambizione americana di porsi al centro della politica glo-
bale attraverso l’uso della mediazione e l’utilizzo della sua potenza economico
militare. Fra l’una e l’altra conferenza, cioè nel 1903, Theodore Roosevelt era
9 f. J. tUrnEr, The Significance of the Frontier in American History, New York, Henry Hold and
Co., 1920.
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10 a. tEsti, Il secolo degli Stati Uniti, Bologna, il Mulino, 2014 , p. 88.
11 c. a. KUPchan, La fine dell’era american cit., p. 217.

