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396 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
Inizialmente, Lesseps aveva stimato che il costo dell’operazione non dovesse
superare mezzo miliardo di franchi ma le difficoltà incontrate nei lavori a causa
della natura del terreno e delle avversità climatiche, nonché l’emergere di gravi
irregolarità amministrative, lo costrinsero alle dimissioni dalla Compagnia che fu
posta in liquidazione nel febbraio del 1893. Allo sfortunato ideatore del proget-
to subentrò un altro francese, Philippe Buneau-Varilla, fondatore della «Nuova
Compagnia del canale di Panama». Le disavventure francesi indussero gli Stati
Uniti, allora in piena fase d’espansione, a riprendere in considerazione il progetto
del canale. L’eventualità di un coinvolgimento in un’impresa tanto importante
nella rapida evoluzione delle relazioni internazionali, impose, innanzitutto, un ri-
pensamento dei termini dell’accordo Clayton-Bulwer visto dall’opinione pubblica
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americana troppo limitativo per gli interessi del paese .
Un primo progetto di revisione del patto precedente fu inviato al Senato, il 5
febbraio 1900, dal presidente William McKinley. Il testo affidava agli Stati Uniti la
direzione esclusiva della realizzazione del canale che doveva essere neutralizzato
permanentemente come dichiarato negli accordi per il canale di Suez. A questa
proposta si oppose il senatore Henry G. Davis con un emendamento dove si soste-
neva che la neutralità non avrebbe dovuto impedire agli Stati Uniti tutte le misure
indispensabili alla propria difesa. Il Senato ratificò il trattato con questa modifica il
20 dicembre 1900 ma la Gran Bretagna si rifiutò di accettarlo. Alla fine del 1901,
l’anno dell’emendamento Platt che legava il destino di Cuba all’America, il Senato
e il Presidente Theodore Roosevelt siglarono un nuovo trattato con la Gran Breta-
gna (Hay–Pauncefote) che rappresentò una sorta di compromesso fra le esigenze
americane e quelle inglesi con molte concessioni alle pretese statunitensi.
Si trattava di un documento di principio come definito dal titolo: Canal Treaty,
dove, cioè, non si faceva alcun riferimento al luogo dove sarebbe stato scavato
il canale ma si indicavano le linee generali di un accordo bilaterale. Mentre nel
trattato precedente entrambe le parti avevano rinunciato a realizzare il passaggio
sotto il controllo esclusivo di uno dei due contraenti, il nuovo testo riconosceva
agli Stati Uniti il diritto di costruire il canale sotto i suoi «auspici», senza però
venire meno al principio di neutralità. L’Inghilterra aveva concesso al suo rappre-
sentante istruzioni molto ampie in cambio del ripristino di questo diritto preceden-
temente messo in discussione. I due diplomatici, cioè il segretario di stato John
Hay e l’ambasciatore straordinario negli Stati Uniti, Lord Pauncefote, riuscirono
abilmente a trovare un compromesso su questo punto che rispettava i principi
della convenzione di Costantinopoli del 1888 per la navigazione lungo il canale di
Suez. In cambio, però, l’America acquisì il diritto esclusivo alla regolamentazio-
13 s. l. Parrish, The Hay-Pauncefote Treaty and The Panama Canal. The United States is in Jus-
tice Bound Either to Repeal, Amend to Satisfy Great Britain, or Arbitrate the Canal Tolls Act,
New York, 1913.

