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400 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
i diplomatici stranieri presenti a Pietroburgo sembravano non attendere risultati
importanti dalla conferenza considerata anche la recente crescita degli armamenti
russi in funzione dei suo rapporti con la Cina e il Giappone. La stampa francese
aveva inoltre sottolineato le difficoltà fra la Francia e la Germania sulla questione
dell’Alsazia Lorena; altri periodici ricordavano come le spese di guerra avesse-
ro ridotto l’Italia alla rovina mentre l’opinione pubblica tedesca, apprezzando lo
sforzo umanitario di Nicola II, evidenziava come le spese militari e l’impiego di
uomini in guerra non contribuissero a impoverire un paese ma anzi costituisse-
ro un mezzo per una distribuzione più razionale delle risorse interne. I giornali
inglesi restavano molto scettici nel dare risalto all’astrattezza della proposta rite-
nendo che il processo di disarmo avrebbe favorito gli stati maggiori a scapito dei
più piccoli. Ma l’imperatore e i suoi consiglieri ritenevano che questa conferenza
avrebbe dovuto rappresentare solo l’inizio, cioè un primo tentativo per aprire una
discussione che si sarebbe protratta nel tempo fino a giungere alla compilazione
di un codice per regolare le relazioni internazionali in sostituzione dell’antico
diritto di forza. I lavori per la preparazione della conferenza si protrassero per
diversi mesi. Finalmente, nel febbraio del 1899 giunse a Washington la notizia
che l’incontro si sarebbe tenuto a l’Aia con inizio il 18 maggio 1899, giorno del
compleanno dello zar.
La delegazione americana che partì per la capitale olandese era composta da
Andrew D. White che fungeva anche da presidente, dagli on. Seth Low, Stanford
Newel, dal capitano della marina militare Alfred T. Mahan , dal capitano dell’e-
sercito William Crozier e da Frederick Holls. In una vignetta su «The Journal» di
Minneapolis comparve, nei giorni precedenti all’inaugurazione dell’assise inter-
nazionale, una vignetta intitolata il Picnic dello tzar con un sottotitolo più lusin-
ghiero: Lo zio Sam sarà bene rappresentato all’Aia. Vi compariva il corteo dei
rappresentanti guidato da Andrew D. White con una bandiera in mano, zoccoli
olandesi e una lunga pipa con sopra scritto «pace». Lo seguiva Seth Low con un
ramo di olivo in mano (sembrava più una palma) nel suo abito di direttore della
Colombia University. Subito dopo compariva Stanford Newel che sorreggeva una
gabbia con dentro la colomba della pace. Quindi era la volta del capitano Crozier
con tanto di sciabola, un improbabile copricapo in stile prussiano e il capitano
Mahan che aveva a armacollo uno dei suoi studi di storia navale e sorreggeva un
fusto di cannone da 35 libbre, di sua invenzione. Chiudeva il corteo Frederick
Holls, carico di libri su cui si reggeva una macchina da scrivere in equilibrio in-
stabile. Nonostante l’ironia del giornale, la compagnia era realisticamente delle
migliori. White era stato ambasciatore in Russia dal 1892 al 1894 dopo un’espe-
rienza in Germania (1887-1891) come plenipotenziario dove tornerà nelle vesti di
ambasciatore dal 1897 al 1902. Studioso di storia e autore di un’opera intitolata
History of the Warfare of Science with Theology in Christendom (1896), assieme
al finanziere Ezra Cornell aveva fondato la Cornell University. Low, discendente

