Page 118 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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118 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
del cosiddetto “servizio delle informazioni segrete”, l’indirizzo dell’azione
di controspionaggio, la sorveglianza sull’attività dei corrispondenti di guerra,
la gestione dei codici cifra, un posto di primo piano spettava alla raccolta ed
all’analisi dei dati relativi alle forze avversarie. Guidato dal colonnello Rosolino
Poggi fino al settembre 1915, poi dal parigrado Giovanni Garruccio, l’ufficio era
strutturato su quattro sezioni delle quali le prime due avevano la responsabilità
del fronte dell’Isonzo, dal Monte Peralba all’Adriatico, e di quello trentino, dallo
Stelvio al Monte Peralba, la terza si occupava di controspionaggio e polizia
militare, la quarta aveva la gestione dei codici cifra, ed a queste si sarebbe subito
aggiunta una sezione traduttori ed interpreti. Esisteva inoltre un’organizzazione
periferica basata sugli Uffici Staccati costituiti il 21 aprile 1915 a Brescia, Verona,
Belluno, Tolmezzo, Udine e Palmanova assorbendo i preesistenti centri raccolta
informazioni per agire come sensori di prima linea, e destinati a dar vita all’atto
della mobilitazione agli uffici informazioni d’armata. Sarebbe invece rimasto
autonomo, ed alle dirette dipendenze dell’Ufficio Informazioni del Comando
Supremo, l’Ufficio Staccato di Milano che il 1° settembre 1915 sarebbe diventato
l’Ufficio Speciale Militare con il compito di mantenere i collegamenti con la rete
di informatori operante in Svizzera.
Accanto all’Ufficio Informazioni operava l’Ufficio Situazione di Guerra
che provvedeva a raccogliere tutti gli elementi relativi allo schieramento delle
forze nazionali e di quelle contrapposte, a studiare la geografia del teatro delle
operazioni e l’organizzazione degli eserciti avversari, a confrontare questi dati
con le notizie fornite dall’Ufficio Informazioni o dai comandi d’armata per
ricavarne un quadro d’assieme. Gli elementi di sovrapposizione tra l’attività dei
due uffici non erano pochi ed a soffrirne era soprattutto l’Ufficio Informazioni,
a cui i rapporti degli addetti militari e dei comandi in linea non arrivavano od
arrivavano solo in un secondo tempo. A risentirne era la qualità dell’azione
informativa nel suo insieme anche perché queste due articolazioni del Comando
Supremo finivano con l’utilizzare fonti diverse. L’Ufficio Situazione poi,
sviluppando le sue analisi soprattutto sulla base delle dichiarazioni di prigionieri
e disertori e dei comunicati degli addetti militari, considerava con una certa
diffidenza il contributo che poteva venire dall’Ufficio Informazioni, ritenendo
poco attendibili le notizie raccolte dalla sua rete di informatori e “fiduciari”
operanti oltre frontiera, soprattutto in Svizzera.
Per mettere ordine in questa situazione, nel febbraio del 1916 il generale
Luigi Cadorna firmò una circolare in cui si precisava che, mentre compito
dell’Ufficio Informazioni era raccogliere tutte le notizie di potenziale interesse
-indipendentemente dalla loro fonte- e comunicarle ai comandi di grande unità,
spettava all’Ufficio Situazione costruire il quadro d’insieme, vagliando i diversi
contributi informativi e mettendoli in relazione gli uni con gli altri. Era un primo
tentativo di fare chiarezza ma un più deciso intervento di razionalizzazione si

