Page 119 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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II SeSSIone - I ServIzI dI InformazIone, alcune proSpettIve 119
ebbe solo in autunno. Nell’ottobre del 1916 il servizio informazioni fu infatti
riordinato separando la componente “informazioni”, con sfera d’azione le retrovie
e l’estero ed estese competenze in materia di controspionaggio, propaganda,
censura, stampa e cifrari, dalla componente “informazioni operative”, accentrata
nel nuovo Ufficio Situazione e Operazioni di Guerra del Comando Supremo
alle cui dipendenze tecniche e funzionali erano posti gli uffici informazioni dei
comandi d’armata, ridenominati Uffici I.T.O. (Informazioni Truppe Operanti).
La separazione tra le due branche, a sottolineare il progressivo affinamento di
una struttura informativa sempre più all’altezza dei suoi compiti, venne ribadita
dalle Norme generali per il Servizio Informazioni sul nemico presso le truppe
operanti diramate il 10 gennaio 1918. Il Servizio Informazioni, all’epoca diretto
dal colonnello Odoardo Marchetti, subentrato nel settembre 1917 al colonnello
Garruccio, copriva l’estero e l’Italia, ma non la zona di contatto tra i due eserciti
e la fascia delle immediate retrovie delle quali doveva occuparsi il Servizio
I.T.O., diretto dal Capo dell’Ufficio Situazione del Comando Supremo. La
circolare precisava anche le modalità di lavoro e di interazione tra le due branche
informative, come pure la struttura ed il funzionamento degli uffici I.T.O. presso
i comandi d’armata e dei centri raccolta informazioni da questi dipendenti attivati
a livello di corpo d’armata e di divisione. L’asse portante della struttura erano
gli uffici I.T.O. di armata articolati in una sezione interpreti, traduttori, fiduciari
ed informatori per l’interrogatorio dei prigionieri e la traduzione dei documenti,
una sezione intercettazioni telefoniche, una sezione osservazioni da aeroplano,
da osservatori da terra e da pallone, ed una sezione studi e comunicazioni, alle
quali si sarebbe presto affiancata una sezione P con il compito della propaganda
e della vigilanza sullo spirito delle truppe.
La sempre più perfezionata organizzazione del servizio si rifletteva nella
qualità e nella quantità delle informazioni disponibili sullo strumento militare
dell’avversario, ed a tal riguardo una fonte di primaria importanza era rappresentata
dai prigionieri e dai disertori. Oltre che dall’“interrogatorio diretto”, notizie
importanti si potevano avere anche, se non soprattutto, dall’“interrogatorio
indiretto”, che si traduceva nell’infiltrare tra loro dei “fiduciari”, scelti tra gli
irredenti o tra elementi appartenenti alle nazionalità dell’impero più disponibili
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a collaborare, per catturarne la fiducia e vincerne la reticenza, e dalle
“intercettazioni ambientali”, attuate con microfoni nascosti nei locali dove gli
ufficiali austro-ungarici catturati venivano raccolti in attesa di essere avviati ai
campi di prigionia ed anche in alcuni locali degli stessi campi. Tra i prigionieri
c’erano ovviamente anche gli aviatori, e con il moltiplicarsi dei combattimenti
aerei si moltiplicarono anche le opportunità di attingere a questa fonte di
2 C. Pettorelli Lalatta Finzi, I.T.O. Note di un capo del servizio informazioni d’armata 1915-
1918, Casa Editrice Giacomo Agnelli, Milano, 1934, pp. 128-130.

