Page 120 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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             informazione, come pure a quella rappresentata dall’esame dei documenti e dei
             materiali occasionalmente catturati. Riportate in un primo tempo nei notiziari
             a carattere generale, queste notizie furono ben presto fatte affluire presso una
             apposita  articolazione  organizzativa  dell’organo  di  vertice  dell’aviazione,  la
             5ª Sezione dell’Ufficio Servizi Aeronautici prima, del Comando Superiore di
             Aeronautica poi, incaricata di una attività di raccolta, analisi e distribuzione delle
             informazioni analoga a quella degli uffici informazioni d’armata.


             1916: l’emergere di una dimensione aeronautica
                Tra le molteplici esigenze informative dei comandi italiani, l’aggiornamento
             del quadro di situazione delle forze aeree dell’avversario ebbe inizialmente una
             priorità piuttosto bassa, ma le cose cominciarono a cambiare dopo i primi attacchi
             alle città del Veneto e della Lombardia e con il manifestarsi dell’importanza
             dell’aeroplano ai fini della ricognizione tattica e dell’osservazione del tiro. Le
             fonti  alle  quali  attingere  erano  però  limitate  ai  rapporti  piuttosto  vaghi  degli
             informatori all’estero ed a quanto veniva pubblicato sulla stampa avversaria e
             neutrale. Soltanto quando cominciarono ad aversi i primi abbattimenti, e vennero
             catturati i primi prigionieri, fu possibile ampliare la base informativa.
                Il 7 aprile 1916 il tenente Francesco Baracca ottenne la sua prima vittoria
             attaccando con il suo Nieuport Ni.11 un biposto da ricognizione Brandenburg
             C.1 della  Fliegerkompanie  (Flik)  19 e costringendolo  ad atterrare  entro le
             linee italiane  nei pressi di Medeuzza. L’osservatore, tenente Franz Lenarcic,
             gravemente  ferito durante il combattimento,  sarebbe morto dopo qualche
             settimana, il pilota, sergente Adolf Ott, ne uscì invece indenne e poté essere
             interrogato  a lungo. Quello stesso giorno, sempre nelle vicinanze  di Udine,
             furono catturati altri due aviatori austro-ungarici, il tenente Bogut Burian ed il
             sottotenente Johann Osterreicher della Flik 2, presi prigionieri quando il loro
             Brandenburg C.1 venne  abbattuto  dai  Nieuport  del  capitano  Guido Tacchini,
             del parigrado Domenico Bolognesi e del soldato Luigi Olivari. Erano altre due
             potenziali fonti di informazione ma fu sull’interrogatorio del sergente Ott che si
             concentrò l’attenzione. La quantità di notizie che fu possibile ricavarne sembra
             indicare che, se nel caso degli aviatori alla cattura seguiva di solito un momento
             di  rilassamento  psicologico  del  quale  era  possibile  approfittare,  questo  era
             vero soprattutto per i sottufficiali, forse meno preparati a fronteggiare una tale
             eventualità. Nel rapporto, in cui il sottufficiale è identificato dalla località e dalla
             data della cattura, dopo aver passato in rassegna le vicende del combattimento,
             vengono riportati i dati relativi all’unità  di appartenenza ed a seguire viene
             proposto un quadro  d’insieme  piuttosto  dettagliato  dell’organizzazione
             dell’aviazione austro-ungarica. E’ questo una schema ricorrente da cui si può
             desumere che gli interrogatori fossero tutti strutturati in questo modo, partendo
             dagli avvenimenti della cattura allo scopo di stabilire un primo contatto su un
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