Page 125 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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II SeSSIone - I ServIzI dI InformazIone, alcune proSpettIve         125



             colonnello Nadherny, giudicava insoddisfacente in relazione alla crescente forza
             dell’aviazione  italiana,  lamentando  in  particolare  la  mancanza  di  velivoli  da
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             caccia.   L’elenco di distribuzione del documento rivelava che le compagnie di
             aviazione assegnate all’Armata dell’Isonzo erano 14, alle quali si aggiungeva la
             stazione idrovolanti di Trieste, e tra queste, oltre alle sette identificate in marzo,
             c’erano la Flik 42 e la Flik 46, espressamente indicate nel testo.
                La presenza di queste due Flik venne confermata a distanza di un paio di
             settimane  dal pilota  di un Brandenburg C.1 abbattuto  la sera del 10 agosto
             nei  pressi di Flondar dal  tenente  Ferruccio  Ranza  della 91ª Squadriglia  in
             collaborazione  con  l’aspirante  Amleto  Degli  Esposti  dell’80ª.  Il  biposto
             apparteneva al Fluggeschwader 1, un reparto da bombardamento appena attivato
             sul campo di Divaccia con una decina di biposto, ed era stato mandato ad attaccare
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             le installazioni di retrovia del Vallone di Doberdò.  L’osservatore, tenente Franz
             Ebner, era rimasto gravemente ferito nel corso del combattimento  e sarebbe
             morto qualche giorno dopo, mentre il pilota, un giovane caporale di Graz di
             nome Michael Kocher, era in condizioni molto migliori e si sarebbe rapidamente
             ripreso. Giudicato intelligente ed attendibile, Kocher era al fronte soltanto da
             un paio di mesi e non sapeva molto dell’organizzazione dell’aviazione austro-
             ungarica ma fu in grado di confermare il ruolo del colonnello Nadherny quale
             responsabile della componente aerea della Isonzo Armee, di ribadire le notizie
             già note in merito all’organizzazione delle Flik e di identificarne per esperienza
             diretta almeno tre, la 28, presso la quale aveva inizialmente prestato servizio
             sul campo di Prosecco, la 42 e la 46, entrambe di stanza a Divaccia insieme al
             Fluggeshwader 1.
                Il  comando  della  3ª  Armata  poté  così  completare  l’ordine  di  battaglia
             dell’aviazione austro-ungarica integrando con queste informazioni le notizie già
             in suo possesso. I velivoli in dotazione ai 14 reparti di aviazione schierati sul
             fronte dell’Isonzo erano per la maggior parte biposto del tipo Brandenburg, della
             serie 129 costruita dalla Phoenix di Vienna, ancora conosciuta come Albatros dal
             nome del primo biposto prodotto dalla casa viennese, e della serie 69, costruita
             dalla ungherese UFAG, tutti con motorizzazione Hiero da 200 cv. I due modelli
             erano giudicati equivalenti in termini di autonomia, quattro ore e mezza, ma
             il primo, pur più veloce potendo toccare i 180 km/h a fronte dei 170 km/h del
             secondo, richiedeva una maggiore attenzione nel pilotaggio per la sgradevole
             tendenza  a scivolare  d’ala.  L’armamento  era  costituito  per entrambi  da due

             6  Comando 3ª Armata, 2ª Sezione (Informazioni), Traduzione di un documento rinvenuto sul
                cadavere dell’aviatore austriaco precipitato il 20 corr. in seguito a combattimento aereo,
                Notiziario N. 942 del 23 luglio 1917, AUSSMA, 1ª Guerra Mondiale, Comando Aeronautica
                3ª Armata.
             7  Comando 3ª Armata, 2ª del 15 agosto 1917, AUSSMA, 1ª Guerra Mondiale, Uffici informazioni
                armate, Notizie di aviazione.
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