Page 146 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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             forte scorta caccia dal momento che gli attaccanti si sarebbero trovati a passare
             non lontano dal campo d’aviazione di Zagorica, nei pressi del lago di Veldez. La
             distanza da percorrere, e la necessità di condurre la navigazione ad una quota
             sufficientemente  elevata  da  permettere  di  superare  senza  problemi  anche  le
             cime più alte, imponevano di contenere il carico di bombe nel limite di 300
             chilogrammi, non diversamente da quanto era necessario fare nelle incursioni su
             Pola, articolandone la composizione standard in due granate-mina da 260 mm,
             cinque granate-mina e due granate incendiarie da 162 mm.
                Il bombardamento fu eseguito il 14 agosto 1917 impiegandovi al mattino
             15 Ca.3 del IV Gruppo, due dei quali rientrarono per il malfunzionamento dei
             motori prima ancora di raggiungere la linea del fronte ed un terzo, sempre per
             lo stesso motivo, invertì la rotta sul lago di  Wochein sganciando le sue bombe
             sulla stazione di Santa Lucia di Tolmino, e 12 nel pomeriggio, uno dei quali
             costretto  a rinunciare  dai consueti problemi  ai motori. In complesso furono
             sganciate quasi sei tonnellate di ordigni esplosivi ed incendiari respingendo senza
             difficoltà alcuni timidi tentativi di intercettazione da parte dell’aviazione austro-
             ungarica. La maggior parte delle bombe fu vista scoppiare sui bersagli o nelle
             loro vicinanze ma i risultati furono inferiori alle attese dal momento che venne
             mancato lo scopo di bloccare la linea ferroviaria e di interrompere la produzione
             di munizioni, come avrebbero confermato i rapporti degli informatori. Restava
             la dimostrazione offerta dagli equipaggi in termini di capacità di navigazione
             e di disciplina di volo, e nella colonna dell’attivo poteva essere segnata anche
             l’impressione suscitata dalla comparsa delle ali tricolori su quella che era stata
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             fino allora una tranquilla retrovia.
                Nel tempo agli obiettivi  propri dell’interdizione  del campo di battaglia  si
             sarebbero  affiancati  con  sempre  maggior  frequenza  quelli  caratteristici  delle
             operazioni di controaviazione. Il primo ordine d’operazioni emanato dal maggior
             generale  Luigi  Bongiovanni,  a  capo  del  Comando  Superiore  di Aeronautica
             costituito il 10 marzo 1918, nell’indicare gli obiettivi da battere nel periodo dal
             20 marzo al 7 aprile, coincidente con la lunazione favorevole, assegnava infatti
             ai gruppi IV e XIV i campi d’aviazione di Francenigo, presso Sacile, S. Fior di
             Sopra, Godega di S. Urbano, Mansuè, S. Giacomo di Veglia e Motta di Livenza.
             Secondo una ripartizione dei compiti che teneva conto delle differenti situazioni
             che si avevano sul fronte del Piave, dove era imperativo controbattere innanzitutto
             l’aviazione avversaria, e su quello trentino, dove era vivo il timore di un nuovo
             tentativo austro-ungarico di sboccare in pianura, gli obiettivi assegnati all’XI
             Gruppo ed alla 181ª Squadriglia, montata su triplani Ca.4, si caratterizzavano


             46  Comando Raggruppamento Squadriglie da Bombardamento, n. 783 R.S. del 2 settembre 1917,
                AUSSMA, 1ª Guerra Mondiale, Comando Raggruppamento Squadriglie da Bombardamento,
                Varie 1917-1918.
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