Page 141 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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II SeSSIone - I ServIzI dI InformazIone, alcune proSpettIve 141
in tutto di una dozzina di Brandenburg efficienti, erano segnalate 67 Flik da
ricognizione o da caccia, di 8 delle quali non si avevano però notizie recenti. Dal
momento che in quel periodo le compagnie di aviazione erano in tutto 74, la quasi
totalità delle unità operative dell’aviazione austro-ungarica gravitava quindi sul
fronte italiano. In particolare era data per certa la presenza di 17 Flik da caccia
(3, 9, 30, 41, 42, 43, 51, 52, 55, 56, 61, 62, 63, 68, 69, 72, 74) e per probabile
quella di altre 2 (25, 67), mentre per quanto riguardava la ricognizione erano
state identificate con certezza 39 Flik (2, 5D, 8, 10 Fotografica, 12 Fotografica,
13, 15, 16, 17D, 19F, 20, 21, 22D, 23D, 24, 26D, 27, 28, 33, 34D, 35D, 37
Fotografica, 38, 39, 44D, 45, 46 Fotografica, 47, 48, 49D, 50D, 53, 54D, 57, 58F,
66, 70, 71F, 73D) con altre 4 probabili (4, 7D, 32, 59), anche se non di tutte era
possibile precisare se fossero del tipo D o del tipo F, e di altre 5 Flik (11, 18, 29,
36, 65) non c’erano elementi sufficienti per stabilire se fossero da caccia o da
ricognizione. Nei giorni dell’ultima battaglia le dichiarazioni di due prigionieri
permisero di localizzare sul fronte italiano anche la Flik 31D e la Flik 40D,
portando così il totale a 69, delle quali 19 da caccia, 45 da ricognizione e 5 di
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specialità imprecisata .
“Targeting” e “Battle Damage Assessment”
Già le prime direttive sull’impiego offensivo dei velivoli, emanate nel
luglio del 1915, individuavano i bersagli da battere in funzioni degli effetti che
questi attacchi avrebbero potuto avere sulla condotta generale delle operazioni.
Anche se la pianificazione di queste azioni presupponeva la disponibilità di
una base informativa, non si poteva ancora parlare di targeting nell’accezione
moderna del termine, ma questo concetto cominciò ad emergere nel corso del
1916, quando il IV Gruppo, in cui si identificava nella sostanza la componente
da bombardamento dell’aviazione italiana, dimostrò di poter operare in grosse
formazioni contro obiettivi di valenza strategica. Nel contempo la portata
stessa di queste incursioni imponeva uno sforzo maggiore per la valutazione
dei loro effetti, ed a questa esigenza si cercò di dare risposta sia equipaggiando
con macchine fotografiche alcuni dei bombardieri, sia sviluppando un’azione
38 Comando 8ª Armata, Ufficio Informazioni, Interrogatorio di un aviatore a.u. fatto dall’ufficiale
di collegamento presso la 10ª Armata britannica, del 26 ottobre 1918, e Interrogatorio di
un sergente pilota austriaco, di nazionalità tedesca, che fu costretto da nostri caccia ad
atterrare a nord di Povegliano il 28 corrente, Bollettino N° 22 del 29 ottobre 1918, AUSSMA,
1ª Guerra Mondiale, Uffici informazioni armate, Notizie di aviazione. Nel primo caso si
trattava di un sergente della Flik 51J montata su Albatros D.III e da un paio di settimane
rischierata a Campoformido per l’allagamento dei campi della zona di Mansuè, nel secondo
di un sottufficiale pilota della Flik 70 di stanza a S. Giacomo di Veglia, abbattuto mentre si
trovava ai comandi di un monoposto Aviatik D.I Berg con motore da 200 cavalli e capace di
raggiungere i 200 km/h attrezzato quale ricognitore fotografico

