Page 170 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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170           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso


             spionaggio a firma del Direttore Generale della P.S., diretta ai Prefetti del Regno.
                Con essa si dispose di intensificare «nel momento attuale» la vigilanza  più
             volte raccomandata nei riguardi degli «stranieri sedicenti disertori, commercianti,
             giornalisti, guide, corrieri privati, studiosi, touristes, ecc. che approfittando della
             ospitalità e libertà che largamente accordano le nostre leggi, celino sotto tali
             qualità, difficilmente controllabili, il vero scopo della loro venuta in Italia e della
             propria permanenza nei luoghi che risentono più adatti all’esplicazione dei loro
             fini inconfessabili, che sono quelli di esercitare lo spionaggio a nostro danno».
                Al centro dei sospetti vi erano anche le numerose proprietà immobiliari di te-
             deschi e austriaci nel Regno, prevalentemente ubicate nelle zone costiere adriati-
             che e lungo il lago di Garda e gli ingenti capitali stranieri investiti in Italia.
                Norme restrittive sugli stranieri furono emanate con il R.D.L. 2 maggio 1915
             n. 634, la cui validità fu prorogata fino alla fine della guerra .
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                Dopo i primi casi accertati di spionaggio militare, si rese necessario inten-
             sificare anche il servizio di vigilanza ferroviaria nelle stazioni e lungo i tronchi
             ferroviari più strategici, adiacenti ai centri abitati o che passavano all’interno dei
             centri più popolosi, al fine di sorvegliare le persone sospette e i forestieri.
                Il Ministero della Guerra, aggiornando con circolari riservatissime le Norme
             per la protezione delle ferrovie in guerra, elaborate già all’inizio del XX sec. per
             assicurare la continuità dei servizi pubblici essenziali in tempo di guerra, nell’a-
             vocare ai Comandi militari i servizi di polizia ferroviaria, confermò il concorso,
             in detto servizio particolarmente delicato, delle Guardie di Città, della Regia
             Guardia di Finanza, delle Guardie forestali e campestri, oltre naturalmente ai
             Reali Carabinieri e al Regio Esercito .
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                Nelle Norme per la protezione delle ferrovie in guerra erano dettagliati chia-
             ramente i compiti affidati alla Polizia e all’Arma dei Reali Carabinieri: alla prima
             sospettavano quelli di natura civile con poliziotti in borghese; alla seconda quelli
             di carattere militare con carabinieri in uniforme, anche se, ovviamente, ad en-
             trambi i Corpi era richiesta reciproca ed incondizionata collaborazione.
                Il Ministero dell’Interno al fine di migliorare l’attività in menzione dettò nuo-
             ve istruzioni. D’intesa col Ministero della Guerra istituì negli scali di maggio-
             re importanza “un unico organismo o nucleo di polizia, sotto la direzione del
             Funzionario di P.S. e, in mancanza di un ufficiale o sottufficiale  dell’Arma, di


                dello spionaggio, prot. 35818 del 12 novembre 1914, Ai signori Prefetti
             13  Regio Decreto Legge 2 Maggio 1915, N. 634. - Concernente Il soggiorno degli stranieri In
                Italia. (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale N. 123 del 19 Maggio1915.
             14  Comando del III Corpo d’Armata Milano N. 1711 R.S. del 26 marzo 1915, circolare riserva-
                tissima urgente, ai prefetti di Milano, Como, Bergamo, Brescia e Sondrio, “Protezione delle
                ferrovie in guerra”, a firma del Comandante Tenente Generale di C. Camerana. In seguito fu
                emanato il R. D. 15 aprile 1915, n. 672 Provvedimenti ferroviari eccezionali da effettuarsi in
                caso di mobilitazione;
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