Page 174 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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174 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
Il provvedimento istituì «uno speciale schedario di controllo» presso la cen-
sura telegrafica internazionale nel quale dovevano essere collocati e conservati,
in ordine rigorosamente alfabetico, appositi cartellini di colore giallo, bianco,
rosa.
Nessun telegramma da e per l’estero poteva aver corso se non dopo gli oppor-
tuni riscontri nello schedario .
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Diversamente dal passato, il Ministro dell’Interno V. E. Orlando sostenne la
necessità della collaborazione attiva dei cittadini nella lotta contro i nemici, con
la segnalazione degli individui sospetti .
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L’Ufficio di Censura, intensificando la collaborazione con la «Sezione R» del
Comando Supremo, bloccò i dispacci riguardanti il commercio vietato, riuscen-
do così a compilare un elenco delle ditte internazionali ed estere più severamente
colpite dalla censura telegrafica, i cui rappresentanti venivano segnalali alle au-
torità per gli opportuni accertamenti
Gli Uffici di censura erano collocati nelle prefetture, nelle sottoprefetture e
negli uffici pubblici: particolarmente importanti erano gli Uffici di Roma, Mila-
no e Torino.
L’Ufficio Censura del Regio Esercito dipendeva, invece dall’Ufficio I (Co-
mando Supremo), articolato in uffici per la posta estera (Bologna, Milano, Geno-
va) e nell’Ufficio di censura per la posta militare per il fronte a Treviso.
Roma, Tipografia delle Mantellate, 1917. Cfr. A FIORI, Antonio FIORI, Il filtro deforman-
te. La censura sulla stampa durante la prima guerra mondiale, prefazione di Luigi LOTTI,
Roma, Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea, 2001, p. 177 ss.
24 ACS, MI, DGPS, DGAR, Atti diversi 1898-1943, b. 3, f. 12 Ordinamento degli Uffici di cen-
sura telegrafica ai fini della repressione dello spionaggio militare e istituzione di uno speciale
schedario di controllo presso la censura telegrafica internazionale.
25 Nel dicembre 1916 V.E. Orlando nel sottolineare, in un discorso, le divergenze tra l’organiz-
zazione spionistica tedesca, sostenuta dalla spontanea collaborazione dei connazionali all’e-
stero (e sul territorio nazionale) e quella italiana dichiarò che: «Il nemico aveva costituita
una organizzazione formidabile; con metodo sagace e possente [...] nulla aveva trascurato per
montare una macchina perfetta di informazione, di documentazione, di sottile insinuazione e
penetrazione nelle cose nostre e nello spirito nostro. Né era tutta opera di Stato; vi occorreva
quella vocazione spontanea dell’anima germanica, che di ogni cittadino, in qualunque condi-
zione si trovi, fa come un funzionario volontario, il quale, quando si trova all’estero, scruta,
osserva, nota e riferisce per conto dello Stato.» Il discorso è riportato in «Il Popolo Romano»,
29 dicembre 1916 (copia è conservata in ACS, MI, DGPS, UCI, b. 1, f. 1, Ufficio Centrale
d’Investigazione); cfr. «Rassegna Storica del Risorgimento» cit., pp. 244-5.

