Page 177 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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II SeSSIone - I ServIzI dI InformazIone, alcune proSpettIve 177
trama di malefici, preordinata con ampia, complessa profonda organizzazione,
cui non fa certo riscontro (…..) una repressione che possa dirsi anche solo
relativamente, adeguata».
L’USI nacque in un momento di gravissima emergenza e di insuccessi cla-
morosi del controspionaggio, in primis i disastri della corazzata ammiraglia Be-
nedetto Brin (27 settembre 1915) e della Leonardo da Vinci (2 agosto 1916) .
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Detto organismo di intelligence si trovò ad operare in uno scenario comples-
so, caratterizzato da un lato dalla diffusa psicosi del “tradimento”, ben orche-
strata dal Comando Supremo, per cui moltissimi connazionali vennero sospettati
di far parte delle reti informative avversarie (divenendo vittime di una vera e
propria caccia alle streghe); dall’altro dalle crescenti manifestazioni di dissenso,
sotto forma di scioperi e agitazioni operaie per le durissime condizioni del lavoro
in fabbrica e per i salari bassi o di tumulti di piazza originati dal carovita, dalla
scarsezza di generi alimentari e dall’aumento dei balzelli.
L’USI, che si articolava in 4 Sezioni , operò accanto all’Ufficio Riservato di
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32 Le cause dell’affondamento della Corazzata Benedetto Brin non sono mai state chiarite con
certezza assoluta ma tra le ipotesi con maggiore insistenza si è affermata quella del sabotag-
gio per mano di un falso prete a servizio dell’Austria, o di un marinaio traditore, che avreb-
be collocato un ordigno nella santabarbara della nave. Anche l’affondamento della nave da
battaglia Leonardo Da Vinci, che avverrà in circostanze analoghe a Taranto il 2 agosto 1916
(pochi giorni prima della dichiarazione di guerra alla Germania), rimane avvolta da inco-
gnite e sospetti di un sabotaggio austriaco. (Cfr. A. FIORI, Il controspionaggio «civile» cit.,
pp. 213-s. dove l’autore cita Vincenzo RICCIO, Il Diario di un ministro, in ACS, Archivio
Vincenzo Riccio. Riccio era stato un membro del governo e amico personale di Salandra, a
cui fece un quadro poco confortante delle condizioni della marina dopo l’affondamento del-
la Giuseppe Garibaldi, un incrociatore attenzionato dallo spionaggio austriaco che raccolse
alcune segnalazioni radiotelegrafiche che riguardavano la nave, affondata il 18 luglio 1915
dal sommergibile austriaco U-4 presso la costa dalmata mentre era impegnata nel bombar-
damento della ferrovia Ragusa-Cattaro. FIORI sintetizza che la Commissione di inchiesta
sull’affondamento della Leonardo da Vinci «attribuì il fatto ad un’azione delittuosa e, poiché
si occupò in parallelo anche della perdita della Brin, per via delle allarmanti similitudini tra
i due incidenti, giunse alla conclusione che vi fossero “gravi ragioni per ammettere il dolo”
anche nel caso di quest’ultima.- D’altronde, la centrale spionistica austro-ungarica di Berna,
diretta dal capitano di corvetta Rudolf Mayer, rivendicò la buona riuscita dei due sabotaggi,
così come l’esplosione del dinamitificio di Cengio, la distruzione di un hangar ad Ancona e
l’incendio di alcuni magazzini di viveri.»)
https://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_da_Vinci_(nave_da_battaglia);
https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Garibaldi_(incrociatore_1899)
33 L’USI aveva sede a Roma, in Piazza Santi Apostoli n. 73, non lontano da Palazzo Braschi, era
strutturato come una divisione con quattro sezioni.
La prima, diretta dal Commissario Carlo Bianchini, trattava: personale dell’ufficio, archivio,
cifrario, anagrafe stranieri, ordine pubblico, stampa, informazioni politiche, inchieste ammini-
strative, informatori e raccolta di notizie, incarichi speciali eventualmente assegnati dal capo
ufficio, apertura della corrispondenza d’ufficio, servizio di collegamento tra le varie sezioni.

