Page 180 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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180           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso


                Ancor prima dell’entrata in guerra dell’Italia, infatti, intenso e proficuo era
             stato il rapporto di collaborazione di Gasti coi servizi di intelligence della Regia
             Marina.
                A riprova di ciò vi è un Compiacimento del Ministero della Marina per l’i-
             niziativa e l’intelligenza con le quali il Commissario di P.S. Dr. Giovanni Gasti
             aveva assolto una missione a Zurigo, affidatagli dal citato Ministero nel 1912,
             grazie alla quale era stato possibile identificare una spia militare.
                Data 4 luglio 1913 un successivo Encomio concessogli dalla Direzione Ge-
             nerale della P.S. per l’opera prestata sempre nell’interesse del Ministero della
             Regia Marina.
                All’epoca in cui fu chiamato a dirigere l’USI Gasti era direttore del “Bollet-
             tino delle Ricerche”. In seguito, nel febbraio 1918 Gasti fu nominato Ispettore
             Generale delle P.S..
                La raccolta di informazioni da parte dell’USI era basata sull’opera di fidu-
             ciari, selezionati con grande accuratezza sia in Italia che all’estero, a cominciare
             dalla neutrale Svizzera e si differenziava da quella dell’Ufficio Riservato che
             si affidava alle “reti” delle Questure con i suoi “soffioni” locali e all’estero allo
             spirito d’iniziativa di alcuni funzionari di P.S., distaccati presso le sedi diploma-
             tiche, cui competeva di reclutare i confidenti .
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                ne internazionale di Antropologia Criminale. L’istituzione di quest’ultima fu resa possibile
                soprattutto grazie alla collaborazione del Prof. Di Tullio. Lo scienziato d’Asti, inoltre, fu parte
                essenziale ed autorevole del Comitato permanente della Commissione Internazionale di Poli-
                zia Criminale. Fu egli ad appoggiare all’interno della Lega Internazionale di Polizia l’utilizza-
                zione dello “esperanto” nelle comunicazioni internazionali di polizia.
             38  Già a partire dal 1867 Bettino Ricasoli aveva messo le basi per accrescere gradatamente l’azio-
                ne della polizia politica, raccomandando ai Prefetti di trasmettere mensilmente al governo tutte
                le informazioni riguardanti le condizioni morali e politiche delle province “principalmente
                sull’attitudine, gli intendimenti e l’influenza dei partiti politici e del  giornalismo”. Quest’at-
                tività, ritenuta generalmente poco onorevole e gratificante dalla maggior parte dei funzionari
                di p.s., fu retaggio degli elementi più spregiudicati e ambiziosi disposti ad accattivarsi con i
                loro intrighi le benevolenze, soprattutto in termini di carriera, del governo. Agostino De Pretis,
                Ministro dell’Interno, nel Gabinetto Cairoli, cimentandosi nella riordinamento della Direzione
                Generale della Pubblica Sicurezza, con Decreto del 5 settembre 1880 istituì al suo interno l’Uf-
                ficio Politico (Ufficio Centrale per gli affari politici) destinato ad occuparsi di affari politici.
                Ufficialmente nelle questure non vennero ancora costituite sezioni specializzate di polizia po-
                litica (cosa che avvenne con l’avvento del Fascismo) ma l’attività informativa, rivolta sempre
                più a disvelare i piani dell’opposizione, veniva, di fatto, incoraggiata dai prefetti come attività
                di polizia ai fini di prevenzione. Fu questo per la Sinistra storica un passo falso da cui doveva
                scaturire una pericolosa deriva verso l’abuso delle libertà individuali la cui tutela era, peraltro,
                posta alla base dello stato liberale. Se ne avvide Crispi nel 1887 alla sua prima esperienza come
                Ministro dell’Interno allorquando tenne a rassicurate il Parlamento con le seguenti affermazio-
                ni: “Polizia Politica con un governo libero e che ha tanti mezzi aperti ed onesti per provocare
                la manifestazione delle opinioni politiche, non ce ne deve essere e da noi non sarà mai eserci-
                tata” (in Annibale Paloscia Storia della Polizia Edizioni Laurus pag. 15, 28).
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