Page 184 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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184 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
ze delle intercettazioni telefoniche, da tempo «apprezzate» dalla Presidenza del
Consiglio, a iniziare da Giolitti e dai Ministri dell’Interno, anche in periodo di
pace.
Le trascrizioni delle conversazioni intercettate venivano poi inoltrate dall’U-
SI e ad altri uffici della Direzione Generale della P.S. per avere in modo tempe-
stivo informazioni su fatti e persone “attenzionati”.
I suoi agenti scoprirono che un alto prelato, Rodolfo Gerlach, appartenente
all’entourage del Papa Benedetto XV, svolgeva attività spionistica, avvalendosi
di una fitta rete di complici.
Monsignor Gerlach venne processato e condannato all’ergastolo in contuma-
cia nel 1917. Seguendo la pista Gerlach, gli uomini di Gasti vennero a conoscen-
za di un altro intrigo.
Stavolta ad essere sospettato fu un’altra primula “bianca”, il capo delle guar-
die svizzere Giulio Repond. Costui fu accusato di aver controllato, d’intesa col
Gerlach, ingenti capitali prima delle disfatta di Caporetto, per potenziare la rete
spionistica tedesca in Italia .
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A portare gli uomini dell’USI sulle trecce del Repond era stata la minuziosa
e non facile indagine compiuta nell’agosto del 1917, grazie ai numerosi infor-
matori operanti nell’ambiente ecclesiastico, sui cospicui movimenti di capitali
fatti pervenire dalla Germania alla Santa Sede nel periodo bellico, attraverso la
Svizzera, per convincere il Sommo Pontefice, Benedetto XV a farsi promotore di
una campagna “disfattista” tra i cattolici italiani.
Un aiuto insperato all’attività informativa venne dai servizi segreti inglesi che
fornirono al riguardo preziose informazioni.
La prova del coinvolgimento di Repond fu scovata passando al setaccio i
complessi rapporti finanziari intercorrenti tra la Banca Centrale Tedesca, Le Cre-
dit Suisse e il capo della guardie svizzere.
Nell’affaire Gerlach-Repond precipitò anche Monsignor Tedeschini la cui fa-
miglia, di modeste origini, beneficiò di una inaspettata quanto “provvidenziale”
fortuna nel corso della guerra.
L’efficiente rete informativa creata dall’USI all’interno del Vaticano ebbe
modo di evidenziarsi allorquando, nell’imminenza del Concistoro che doveva
tenersi a Roma nell’agosto del 1918, si seppe in anticipo della nomina dei due
cardinali tedeschi “imposti dall’Imperatore di Germania”.
Un altro clamoroso successo Gasti l’ottenne nel 1918, carpendo anticipata-
48 Le vicende collegate all’affaire Gerlach-Repond e Archita-Valente sono trattate diffusamente in
chiave giornalistica, senza, tuttavia, richiamo alle fonti archivistiche in A. PALOSCIA, Bene-
detto fra le spie. Negli anni della Grande guerra un intrigo tra Italia e Vaticano, Roma, Editori
riuniti, 2007; Corrado AUGIAS, Giornali e spie – Faccendieri internazionali giornalisti cor-
rotti e società segrete nell’Italia della Grande Guerra, Milano, Arnoldo Mondadori Editore,
1983; Giovanni Fasanella, Antonella 1915 – Il fronte segreto dell’Intelligence.. op. cit.

