Page 186 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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186           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso


             Lotta all’abigeato e cattura dei disertori
                Agli inizi del 1917, i fenomeni delinquenziali nelle campagne siciliane -e in
             particolar modo l’abigeato, che si era ancora di più accresciuto durante il corso
             della guerra,  avevano imposto al Governo l’emanazione di nuovi provvedimenti
             restrittivi.
                Col decreto luogotenenziale n. 117 del 18 gennaio di quell’anno fu istituito
             l’Ufficio Centrale per il servizio di prevenzione e repressione dell’abigeato in Si-
             cilia  con sede a Palermo, che prevedeva il rafforzamento e la regolamentazione
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             dell’attività delle squadriglie di Carabinieri e delle Guardie a piedi e a cavallo e
             l’istituzione, per gli equini e i bovini superiori agli otto mesi d’età, del “bottone
             d’identità”, della bolletta di proprietà con il relativo tagliando, della scheda se-
             gnaletica zoometrica ed il certificato d’identità personale per i detentori-condut-
             tori del bestiame.
                Furono questi provvedimenti innovativi e lungimiranti, che il Governo Or-
             lando cercò di rendere immediatamente operativi ma che stentarono a trovare
             applicazione non solo per le carenze strutturali nell’organizzazione della P.S. e
             le farraginosità amministrative contenute nella legge ma per il contesto in cui
             avrebbero dovuto applicarsi, caratterizzati dal profondo disagio socio economi-
             co del periodo prebellico e dai problemi di ordine pubblico causati, anni prima,
             delle occupazioni delle terre.
                A distogliere l’Ufficio Centrale di Palermo da quella funzione organizzativa
             e di coordinamento che gli era stata affidata fu il preoccupante fenomeno del-
             le diserzione, determinato dallo stato di guerra, che in Sicilia stava assumendo
             proporzioni tali da destare preoccupazione nelle autorità e nella popolazione .
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             50  L’Ufficio di Palermo era composto da un commissario, da otto delegati e quattordici applicati.
                Il reclutamento dei delegati e degli applicati fu reso possibile in deroga alle restrizioni nor-
                mative, emanate nel 1915, riguardanti le economie da introdursi nelle varie Amministrazioni
                dello Stato, tra cui figuravano anche i divieti di concorsi pubblici. Alla cura degli aspetti ammi-
                nistrativi e disciplinari dei carabinieri e delle guardie in servizio nelle squadriglie provvedeva-
                no due ufficiali dell’Arma ed uno del Corpo delle Guardie di Città, appositamente aggregati a
                detto Ufficio Centrale. Le squadriglie, in totale 218, erano costituite in nuclei mobili e in posti
                campestri temporaneamente sparsi su tutto il territorio siciliano ed equipaggiate con telefoni
                portatili ed altro materiale adatto al peculiare servizio loro richiesto.
             51  Per ammissione dello stesso Battioni, nell’agosto del 1919, “Gli organi ordinari di polizia già
                stremati di forza per le necessità di guerra, rimasero… assorbiti quasi completamente dalle
                esigenze di ordine pubblico, nell’interno degli abitati, onde per questo Ufficio – (che nell’alta
                visione dei fini comuni non avrebbe saputo racchiudersi in egoistici limiti di attribuzioni spe-
                ciali: la sola lotta contro l’abigeato) stimolato dal sentimento del dovere, dalla precisa visione
                delle eccezionali condizioni del momento e dalle sollecitazioni di Autorità e di Cittadini - quel-
                la che avrebbe dovuto essere la sua attività principale (“servizio d’istituto”: – applicazione
                delle disposizioni amministrative ed azione preventiva e repressiva per vincere le manife-
                stazioni delittuose di contenuto abigeatario) continuò – come nel decorso anno – ad essere
                secondaria, subordinata cioè alle imperiose esigenze del momento. Esso Ufficio, quindi, e le
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