Page 179 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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II SeSSIone - I ServIzI dI InformazIone, alcune proSpettIve         179


             distinto,  negli  anni  precedenti,  nella  preziosa  opera  di  collaborazione  offerta
             al Prof. Salvatore Ottolenghi, fondatore della Scuola di Polizia Scientifica di
             Roma,  e all’intelligence militare.
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                vanni Gasti entrò nell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza nel 1893. Cinque anni dopo
                era Vice-commissario a Roma. Nel 1906 fu promosso alla qualifica di Commissario. La sua
                grande chance fu la Polizia Scientifica. In Italia, Giovanni Gasti s’appassionò ai nuovi metodi
                di ricerca investigativa, tanto da divenire assai presto una vera autorità nel settore. Elaborò
                una classifica delle impronte digitali – identificazione decadattiloscopica, che da lui prese il
                nome, adottata anche dalle Polizie estere, compresa quella di Chicago. Gasti venne nomina-
                to nel 1912 direttore del Servizio identificazione della Scuola di Polizia Scientifica, diretta
                dal Prof. Salvatore Ottolenghi, quale meritato riconoscimento per chi aveva saputo cogliere,
                meglio di altri, l’importanza dei nuovi mezzi scientifici. Decisivo fu il suo contributo per la
                riorganizzazione dei servizi delle ricerche e del servizio relativo allo schedario dei forestieri
                e per l’impianto del Bollettino delle Ricerche. Nel 1915 arrivò per Gasti la promozione a
                Vice-questore. Durante la Grande Guerra gli si offrì un’altra straordinaria opportunità. Dal 1°
                settembre 1916, dopo un segreto periodo di preparazione, cominciò ad operare una struttura
                civile di controspionaggio, alle dirette dipendenze del Direttore Generale della P.S. Giacomo
                Vigliani. Nell’ottobre 1917 un decreto ufficializzò l’esistenza dell’Ufficio Centrale di Investi-
                gazione, la cui direzione venne affidata al funzionario nativo di Castellazzo Bormida.
                Quando dopo la guerra si scateneranno le violenze fasciste, Gasti divenne, come Questore
                di Milano, un inflessibile avversario delle squadracce. Firmerà il primo rapporto sul profilo
                sovversivo di Mussolini. Il suo contrasto col fascismo apparentemente cessò con la nomina di
                Mussolini a Capo del Governo. Accetterà la nomina a Prefetto, ma la diffidenza del regime nei
                suoi confronti gli rese la vita difficile: in due anni gli fecero cambiare quattro volte sede. Nel
                1926, a 52 anni fu messo a disposizione e un anno dopo in quiescenza. L’anno della morte è il
                1939.
             37  Nato ad Asti nella casa paterna di Via della Posta alle ore quattro del mattino del 20 maggio
                del 1861 morì, all’età di 73 anni, a Roma il 28 giugno 1934. Il padre Rafael esercitava l’attività
                di negoziante; la madre si chiamava Orsolina Sacerdoti. Entrambi erano di religione ebraica.
                Autore instancabile di studi e ricerche originali nel campo dell’antropologia criminale, della
                medicina legale, dell’identità, dell’ematologia, della batteriologia, della psichiatria forense, fu
                aiuto di Cesare (Ezechia-Marco) Lombroso (6-11-1835 - 19-10-1909) dal 1885 al 1893, con
                il quale collaborò strettamente nella stesura dell’opera “L’Uomo delinquente”. Abbandonata
                la specializzazione in oculistica verso la quale era versato, si dedicò agli studi di antropologia
                criminale. Nel 1893 divenne titolare della cattedra di Medicina legale all’Università di Siena.
                Due anni dopo, nel medesimo Ateneo, svolse un primo corso di Polizia Scientifica. Nell’otto-
                bre 1902 tenne alcune conferenze sulla polizia scientifica applicata a 35 funzionari superiori
                delle Questura di Roma all’interno della Sala dei Riconoscimenti delle Carceri di Regina Coe-
                li. Successivamente la frequenza del corso fu resa obbligatoria per quanti avevano in animo di
                percorrere la carriera di Funzionario dell’Amministrazione della P.S.. Nel 1921 collaborò con
                Enrico Ferri, fondatore della scuola di applicazione giuridico-criminale. Perfezionò e aggior-
                nò l’impianto della cartella antropologica-biografica. I principi da lui propugnati serviranno
                al Legislatore del 1931 per redigere gli articoli del codice penale relativi alla pericolosità del
                reo, alle misure di sicurezza e alla conoscenza del criminale (art. 133 c.p. e seguenti) Al Prof.
                Ottolenghi si deve, peraltro, la fondazione dell’Istituto di Medicina Legale di Roma, la Società
                Italiana di antropologia e psicologia criminale per la lotta contro il crimine e dell’Associazio-
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