Page 175 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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II SeSSIone - I ServIzI dI InformazIone, alcune proSpettIve         175


             Finché si spia, c’è speranza
                In Italia l’esigenza di un moderno servizio di spionaggio e controspionaggio,
             dipendente dall’autorità politica, fu avvertita prepotentemente solo dopo l’entra-
             ta in guerra, allorquando una serie di clamorosi “incidenti” e sabotaggi colpirono
             navi, porti ed industrie e si diffuse incontrollato il sospetto indiscriminato contro
             gli stranieri e gli italiani “neutralisti e “disfattisti”.
                Nel periodo della neutralità, pur essendo divenuto il nostro Paese un “croce-
             via” strategico per lo spionaggio europeo, la risposta della Pubblica Sicurezza si
             rivelò poco incisiva per l’insufficienza di fondi e di personale da impiegare nel
             settore dell’intelligence nonché per la mancanza di un efficace coordinamento
             centrale.
                Fu questo il motivo per cui la citata Amministrazione si limitò a corrisponde-
             re prevalentemente alle richieste di informazioni provenienti dal Presidente del
             Consiglio e delle autorità militari .
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                Dopo l’entrata in guerra dell’Italia,  con la crescente inquietudine dei co-
             mandi militari e della popolazione sull’andamento delle ostilità, si andarono af-
             fermando preoccupanti e convergenti problematiche sia tra le fila delle Forze
             Armate (diserzione, insubordinazione, renitenza..) sia tra la popolazione civile,
             con un drastico deterioramento dello spirito pubblico.
                Contemporaneamente, gli organi di sicurezza interna e di intelligence furono
             subissati da richieste di accertamenti su ampie categorie di stanziali nel Regno,
             singoli individui, aree e siti, attività e commerci.
                L’impennata degli accertamenti era la conseguenza della partecipazione sin-
             cera dei cittadini agli appelli di alcuni giornali - come «La Tutela Pubblica»  - di
                                                                               27
             collaborare con le autorità segnalando gli individui sospettati di essere agenti
             nemici o al loro soldo.
                Il Ministro dell’Interno V.E. Orlando, il 28 dicembre 1916 al Consiglio di
             Stato, in occasione dell’insediamento del nuovo Presidente, Raffaele Perla, os-
             servò che la Polizia era restata praticamente la sola a lottare, nelle condizioni
             meno favorevoli, in particolare nei confronti dello spionaggio; ma lo zelo di
             alcuni funzionari e alcuni recenti interventi organizzativi avevano raggiunto ri-
             sultati utili sui quali, però, era opportuno mantenere il segreto.
                In detta occasione, il Ministro Orlando ebbe modo, altresì, di illustrare gli
             adeguamenti che aveva in animo di adottare per rendere più efficace il contrasto
             allo spionaggio .
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             26  Più estesamente in Spionaggio e controspionaggio “civile” in Italia durante la grande guerra
                Antonio Fiori Rassegna storia del Risorgimento Aprile giugno 2009.
             27  «La tutela pubblica: periodico settimanale politico e amministrativo», Roma, Officine poligra-
                fiche editrici, 1908.
             28  Il Ministro dell’Interno V. E. Orlando definiva lo spionaggio come “un delitto che ha questa
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