Page 173 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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II SeSSIone - I ServIzI dI InformazIone, alcune proSpettIve         173


             cilio obbligato, loro assegnato .
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                A partire dal mese di maggio 1916, a seguito della decisione del Governo di
             avvalersi delle prerogative contemplate nella Convezione dell’Aja per i prigio-
             nieri di guerra, fu consentito ai prigionieri di truppa dell’Impero austriaco, qua-
             lora ne avessero fatta richiesta, di essere impiegati in lavori agricoli e industriali
             all’esterno dei campi di prigionia.
                Svariati enti pubblici e privati si avvantaggiarono di questa possibilità, pre-
             sentando domanda alla Commissione per i prigionieri di guerra.
                Mansioni ed orari di lavoro furono regolamentati e nel marzo del 1917 ai
             prigionieri fu riconosciuta anche l’assicurazione contro gli infortuni.
                L’Ispettore Generale di P.S. Emilio Saracini ebbe modo di lodare l’aspetto
             umanitario evidenziato dalla Polizia nell’assistenza ai profughi di guerra “che
             s’impose in tutta la tragica sua gravità” .
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                Se si escludono le paventate azioni di sabotaggio, trova invece qualche ri-
             scontro l’avversità femminile nei confronti del nuovo regime, che si esplicava
             attraverso la propaganda anti-italiana tra le “donne del popolo” o attraverso la
             denigrazione dell’opera delle autorità civili e militari, la diffusione di “sentimen-
             ti di sfiducia” verso il governo italiano oppure favorendo le diserzioni dei soldati
             italiani .
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                Gli internamenti non colpirono solo gli «austriacanti» dei territori occupati
             ma anche i cittadini italiani che esprimevano la loro avversità contro la guerra.
                Molti di questi «profughi», evacuati e poi rientrati, erano concentrati in loca-
             lità stabilite o distribuiti lontano dalle zone di guerra: una complessa migrazione
             interna che impegnò la Polizia.
                Nel  marzo  1915  con  l’entrata  in  vigore  dei  «Provvedimenti per la difesa
             economica e militare dello Stato», oltre al rinnovo della legislazione contro lo
             spionaggio, fu introdotta la censura preventiva sulla stampa che comportava il
             divieto di pubblicare informazioni sulla difesa militare
                Il 1° Settembre 1916 l’Ufficio Riservato emanò una riservatissima recante il
             nuovo «Ordinamento degli Uffici di Censura» .
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             20  Giovanna Procacci, L’internamento di civili in Italia op. cit. pag. 41.
             21  Emilio Saracini, I crepuscoli della polizia, compendio storico della genesi e delle vicende
                dell’Amministrazione di Pubblica Sicurezza, Napoli, Società Italiana Edizioni Meridionali,
                1922 pag. 240.
             22  Le donne internate in Italia durante la Grande Guerra. Esperienze, scritture e memorie di
                Matteo Ermacora DEP - Deportate, esuli, profughe Rubrica telematica di studi sulla memoria
                femminile www.unive.it/media/allegato/dep/n7/Ricerche/Ermacora.rtf
             23  Un’abbondante documentazione sulla censura telegrafica, esercitata dal Ministero dell’Inter-
                no, è conservata in ACS, PCM, Gab. (I GM), b. 116, f. 19.5.1 Censura telegrafica, epistolare e
                telefonica. Fascicolo generale e fascicoli seguenti, b. 116 bis, 117; vedasi anche M. I., Norme
                e Istruzioni pel Funzionamento del Servizio della censura durante il periodo della guerra.
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