Page 192 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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192           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso



             i Comandi e le trincee; svolgevano i servizi di polizia giudiziaria per i reati mili-
             tari e comuni; erano incaricati di far osservare i bandi dei Comandanti militari da
             parte dei soldati e delle popolazioni, presso le quali mantenevano anche l’ordine
             interno ed erano impiegati nelle mansioni di controspionaggio e di raccolta delle
             informazioni. Nel 1916, ad esempio, nelle operazioni di contrasto alla cosiddetta
             Strafexpedition, i Carabinieri furono in grado di condurre una eccezionale atti-
             vità nel campo dell’organizzazione della circolazione stradale militare su am-
             pia scala, consentendo di spostare da una fronte all’altra oltre 400.000 uomini,
             75.000 quadrupedi e 80.000 veicoli.
                Nelle tragiche vicende a seguito dello sfondamento austro-tedesco di Capo-
             retto, il contributo dei Carabinieri fu determinante; senza la loro infaticabile e
             spesso assai ingrata opera non sarebbe stato possibile retrocedere sino a costitu-
             ire le varie linee d’arresto. Il principale nemico contro cui l’Arma dovette com-
             battere fu il panico; i principali compiti furono arginare sbandamenti e diserzioni
             e convogliare i reparti in ritirata; regolare il deflusso dei profughi; sedare fin sul
             nascere ogni accenno di ammutinamento. I reparti dell’Arma concorsero attiva-
             mente sia a vari combattimenti di retroguardia, sia in specie alla difesa delle linee
             di arresto sul Tagliamento e sul Livenza, nonché della stessa nuova posizione
             difensiva del Piave.
                Nel 1918, il contributo dei Carabinieri, soprattutto con le operazioni legate
             all’offensiva di Vittorio Veneto, fu fornito attraverso i servizi d’ordine relativi ai
             complessi movimenti tattico-logistici da coordinare, a cui seguirono la gestione
             dei circa 300.000 prigionieri di guerra austro-ungarici alla data del 4 novembre.
                Anche il servizio di sicurezza a obiettivi sensibili sottraeva risorse e impegna-
             va fortemente l’Arma e anche in tale settore non mancarono episodi di valore.
             Tra tutti si può ricordare quello che ebbe per protagonista, il Brigadiere Martino
             Veduti, che il 14 agosto 1918 intervenne in una polveriera nei pressi di Lugo di
             Romagna, inviando i propri uomini a inseguire alcuni individui che erano fug-
             giti alla sua vista e riuscendo, nel contempo, a disattivare un ordigno innescato
             strappando con i denti la miccia infuocata e ormai esaurita. Per tale comporta-
             mento, che aveva evitato la distruzione dell’enorme deposito di munizioni e ave-
             va probabilmente salvato il vicino abitato di Cotignola da una tragedia, Veduti
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             fu decorato di Medaglia d’Oro al Valore Militare . Dunque un servizio ingrato,
             sicuramente meno visibile rispetto quello della prima linea, ma non per questo
             meno significativo. La vigilanza degli obiettivi sensibili era coperta dall’Arma
             in concorso con altre forze dell’Ordine secondo le differenti competenze. In par-
             ticolare, ad Ancona, la tutela del porto dal quale partivano i MAS (Motoscafi
             Armati Siluranti) resi famosi dalle imprese in Adriatico) era affidata ai Carabi-


             7  Si  veda  http://www.carabinieri.it/editoria/il-carabiniere/anno-2012/dicembre/cronache/
                martino-veduti, consultato il 5 gennaio 2017.
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