Page 231 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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III SeSSIone - L’evoLuzIone tecnIco-mILItare deLLa guerra           231


             stria contro Prussia) e del 1870-71 (guerra franco-prussiana) lo condussero alla
             convinzione, incorporata nelle norme del 1911, che un’unità potesse permettersi
             di perdere fino al 50% (!) dei propri uomini se quelli restanti fossero stati in gra-
             do di mantenere la disciplina e non cedere al panico .
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                L’esercito austro-ungarico entrò in battaglia nel 1914 e lo schieramento delle
             sue forze era lo stesso utilizzato per anni nelle manovre generali. La convinzione
             di Conrad che un’offensiva fosse assolutamente necessaria per sconfiggere il
             nemico sul fronte orientale prima che esso potesse completare il proprio schiera-
             mento imponeva alle truppe un imponente avanzamento – un’offensiva. Doveva
             trattarsi di un ingaggio diretto o di ‘un attacco su una posizione fortificata’.
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             L’ingaggio diretto era preferibile per ragioni di praticità. Per le truppe che all’i-
             nizio della guerra si stavano gradualmente dispiegando ciò significava che la
             marcia verso il nemico doveva iniziare subito dopo aver lasciato il trasporto via
             ferrovia ed essere stati integrati all’interno di una brigata o di una divisione. La
             fanteria non si mostrò interessata ad effettuare alcuna attività di ricognizione,
             tranne che in misura limitata nelle immediate vicinanze. La ricognizione spetta-
             va alla cavalleria, suddivisa in divisioni ed impiegata dai comandi superiori (da
             Corpo d’Armata in su). Nel 1914, queste divisioni di cavalleria furono inviate di-
             rettamente ai confini dell’Impero per monitorare nella massima misura possibile
             la marcia dell’esercito austro-ungarico nel nord est (teatro russo). I reggimenti di
             fanteria diedero quindi per scontati il controllo e la ricognizione. Alle divisioni
             e alle brigate di fanteria erano assegnati squadroni di cavalleria, ma erano così
             impegnati con le attività di routine e di distribuzione di messaggistica che non
             avevano tempo per la ricognizione tattica.
                Il contatto con il nemico, quindi, nell’agosto 1914 avvenne in maniera con-
             fusa, anche se era già stato oggetto di prove generali nell’ambito dell’addestra-
             mento all’ingaggio diretto . Se l’avanguardia di un reggimento in avanzata si
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             imbatteva nelle forze nemiche, che si trattasse di un’unità di copertura avanzata
             o di una unità da combattimento preparata alla difesa, la colonna principale si
             dispiegava immediatamente caricando. Pur non essendo il nemico chiaramente
             visibile, l’attacco veniva sferrato nella giusta direzione generale. Occorre notare
             che per circondare il nemico – e soltanto questo poteva assicurare una vittoria
             veloce – i fianchi d’attacco erano diradati su un’ampia area in modo da ‘ridurre’
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             notevolmente la linea di schermaglia. Se la resistenza del nemico era ai livelli

             19  Ibidem. p. 112.
             20  Pitreich, August von, Die Entwicklung unseres Kampfverfahrens vom Kriegsbeginn bis zur
                Gegenwart. In: Militärwissenschaftliche Mitteilungen 1935, Hefte 1-10, Wien 1935, P. 401-
                416, 485-510, 577-594, 681-697, 757-774, P. 402.
             21  Cf.  Mast,  Heinrich,  Die Aufklärungstätigkeit  der  österr.-ung.  Kavallerie  bei  Kriegsbeginn
                1914, In: ÖMZ, Sonderheft1918, 1968, p. 388-395.
             22  Pitreich, Max, Lemberg 1914. Grundprobleme des Krieges, Wien 1929, p. 127, 130 ff.
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