Page 233 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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III SeSSIone - L’evoLuzIone tecnIco-mILItare deLLa guerra           233


             minimi, l’attacco veniva condotto con manovre frontali o di aggiramento. Se il
             nemico si dimostrava più forte, veniva aperto il fuoco e le truppe di riserva dietro
             la linea di schermaglia venivano fatte avanzare. Le forze di riserva avevano il
             compito di prendere il posto delle unità perdute nella linea di schermaglia o di
             diventare elementi di accerchiamento. Questa tattica normalmente funzionava se
             il nemico non era molto superiore dal punto di vista numerico (al massimo in un
             rapporto di due a uno per il nemico) .
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                Tutt’altra storia era quando si trattava di un attacco preparato su scala corpo
             d’armata o esercito contro un nemico preparato. Le divisioni in attacco veniva-
             no schierate in tre o quattro colonne per essere pronte a combattere prima del
             nemico. Questo comportava il vantaggio aggiuntivo che, se una delle colonne
             avesse incontrato il nemico, questo avrebbe potuto essere circondato mentre era-
             no ancora nella fase di schieramento. A questo punto l’esperienza dell’esercito
             russo divenne più che evidente, in quanto avevano predisposto forze di copertura
             consistenti con il rinforzo di mitragliatrici. Le truppe austro-ungariche in attacco
             furono quindi costrette a dispiegarsi a ranghi completi relativamente in anticipo.
             Ciò significava un obbiettivo più basso per il fuoco dell’artiglieria nemica, ma la
             riorganizzazione affrettata fiaccò prematuramente anche l’energia delle truppe .
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             Le colonne schierate assaltarono il nemico, così come era stato loro ordinato, le
             forze nemiche di copertura sovrastate dal punto di vista numerico furono velo-
             cemente ritirate. Tuttavia, a causa dell’alto numero di vittime dovute all’assalto
             frontale, le truppe di riserva della linea di schermaglia dovettero unirsi alla linea
             del fuoco in anticipo. La resistenza russa era abbastanza debole nell’area fra
             le due prime linee, e la linea di schermaglia riuscì a portarsi abbastanza vici-
             no alla posizione principale del nemico. A questo punto ci fu un pesante fuoco
             ravvicinato proveniente dalla fanteria e dall’artiglieria russe e i comandanti di
             compagnia furono costretti a mettere in campo le ultime truppe di riserva, alme-
             no quelle rimaste. Le compagnie formarono quindi linee di schermaglia serrate,
             come previsto dai regolamenti, al fine di impressionare il nemico sia fisicamente
             che psicologicamente con del fuoco pesante prima di lanciare l’attacco.  I russi
             spararono con le mitragliatrici sulle fitte linee di schermaglia austro-ungariche,
             cosa che rese impossibile l’avanzata e portò ad un numero ancora maggiore di
             vittime. Successivamente, l’artiglieria russa che si trovava estremamente vicina,
             aprì il fuoco con impressionante precisione. Le linee di schermaglia avevano
             trovato copertura a circa 500 metri dalle posizioni nemiche per sfuggire al fuoco
             delle mitragliatrici. In questa posizione, pur essendo relativamente al sicuro dal
             fuoco a bassa traiettoria, erano esposti senza alcuna possibilità di salvezza alle


             23  Pitreich, August von, Die Entwicklung unseres Kampfverfahrens vom Kriegsbeginn bis zur
                Gegenwart. In: Militärwissenschaftliche Mitteilungen 1935, Hefte 1-10, Wien 1935, p. 410 f.
             24  Pitreich, Max, Lemberg 1914. Grundprobleme des Krieges, Wien 1929, p. 130 f.
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