Page 243 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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III SeSSIone - L’evoLuzIone tecnIco-mILItare deLLa guerra           243


             tivo proprio del Comando Supremo dell’Esercito che infatti, durante “l’inverno
             nei Carpazi”, non si limitò esclusivamente alla difesa. Occasionalmente furono
             infatti sferrati attacchi locali, più o meno con successo, cosa che alla fine non
             consentì alcun vantaggio tattico, ma causò molte perdite ed impedì la formazione
             delle riserve. Durante i primi mesi del 1915 l’esercito fu praticamente del tutto
             fermo. Lo spostamento delle truppe tedesche da ovest a est, oltre a vantaggi con-
             creti, produsse effetti molto positivi anche sul morale all’interno dell’esercito.
             Nonostante le difficili condizioni in cui versava l’esercito, il morale delle degli
             ufficiali e della truppa era molto alto. Ciò era soprattutto dovuto al fatto che i sol-
             dati consideravano le catastrofiche sconfitte dell’estate del 1914 come il risultato
             dell’assenza di truppe tedesche, alle quali avevano offerto supporto a nord-est
             come ‘veri fratelli d’arma’. Adesso sembrava loro possibile, con l’aiuto dei loro
             alleati, di poter rovesciare la situazione a nord est. Le truppe tedesche rappresen-
             tavano non soltanto un rinforzo in termini di materiali e uomini, esse portava-
             no anche con sé le nuove tattiche sperimentate sul fronte occidentale. In parole
             semplici, il nuovo metodo di attacco si divideva in due fasi: una fase preparatoria
             ad opera dell’artiglieria seguita da un attacco della fanteria. Dopo aver lavorato
             con l’esercito tedesco per pianificare una breccia vicino Gorlice a maggio 1915,
             i generali austro-ungarici si resero conto della necessità di adattare i propri me-
             todi di combattimento al tipo di operazioni che i tedeschi avevano condotto sul
             fronte occidentale. Tale cooperazione con l’esercito tedesco servì senz’altro ad
             incoraggiare un ripensamento della tattica, ma anche un altro elemento si rivela
             utile per spiegare la facilità con cui la nuova dottrina fu adottata. Durante le cam-
             pagne del 1914 vi furono moltissime perdite fra gli ufficiali. Si trattava soprat-
             tutto di militari professionisti che molto prima dell’entrata in guerra erano stati
             sottoposti ad un lungo addestramento sulle datate tattiche di ‘manovra’ del tempo
             di pace e, esistendo condizioni sfavorevoli per la promozione, si ritrovavano ad
             avere un’età alquanto avanzata nel momento in cui raggiungevano posizioni di
             comando. Il corpo degli ufficiali del tempo di pace fu decimato a seguito del gran
             numero di vittime, feriti, pensionamenti ed esoneri. Le posizioni vacanti a tutti
             i livelli furono subito occupate da ufficiali di grado inferiore che avanzavano
             lungo la catena gerarchica lasciando le loro posizioni ad ufficiali provenienti
             dalle riserve. Ciò implicava non soltanto un considerevole aumento del numero
             di Ufficiali di Stato Maggiore con reale esperienza di combattimento e l’adatta-
             mento dei metodi di comando alla situazione reale, ma consentì anche l’afflusso
             dell’esperienza civile di un numero elevato di ufficiali della riserva all’interno
             dell’esercito. Questi specialisti che venivano dalle riserve non erano ostacolati
             da un eccessivo addestramento tattico e svolsero un ruolo importante nella revi-
             sione della struttura delle forze armate, contribuendo anche ad un aggiornamento
             tecnologico dell’esercito. Tranne che nel Comando Supremo dell’Esercito e nel-
             la gran parte dei comandi subordinati, ove il ricambio di personale si attestò su
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