Page 286 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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             per le aeronautiche militari e non solo, che meglio soddisfano queste esigenze e
             necessità: assolvono già un’ampia gamma di compiti, dimostrando elevate doti
             di flessibilità, versatilità ed efficacia. È evidente che l’utilizzo di questa tecnolo-
             gia si deve inserire in un contesto  ben bilanciato tra le varie componenti di ogni
             Forza, e in particolare in quello aeronautico.

             La sfida del futuro e l’eredità del passato: nuovi e vecchi primati.
                Potrebbe sembrare curioso iniziare una relazione, dal carattere squisitamen-
             te divulgativo, su un argomento legato al passato, parlando del presente e del
             futuro; ma le similitudini tra il presente e il passato, e in particolare l’inizio del
             secolo scorso, in campo aeronautico, sono incredibilmente tante: l’impiego dei
             primi mezzi aerei da parte delle Forze Armate più di un secolo fa, come quello
             degli APR oggi, è stato nell’attività di osservazione e ricognizione. La rapida
             evoluzione della tecnologia, unitamente alle esigenze tattiche e strategiche degli
             Stati Maggiori, ha allargato all’epoca, e sta allargando oggi, i settori d’impiego.
                La nostra Aeronautica Militare ha già maturato un’importante esperienza nel
             campo degli APR, e siamo stati i primi a implementare una regolamentazione
             per il volo dei velivoli a pilotaggio remoto negli spazi aerei controllati. Come
             il presente, che vede l’Aeronautica Militare e l’Italia precursori nell’utilizzo e
             nella regolamentazione degli APR, così, durante il periodo pioneristico dell’a-
             viazione di inizio ‘900, l’Italia stabilì un primato: il primo impiego bellico del
             mezzo aereo “più pesante dell’aria”. Il contesto operativo fu la Guerra di Libia,
             la guerra tra il giovane Regno d’Italia e l’Impero Ottomano, iniziata il 29 settem-
             bre 1911 e terminata con il trattato di Losanna del 18 ottobre 1912. Molto si è
             detto e parlato su questa guerra coloniale, ma la rilevanza storico-militare rimane
             legata a tutti i primati aeronautici stabiliti;  due esempi conosciutissimi su tutti:
             il 22 ottobre 1911, il capitano d’artiglieria Carlo Maria Piazza – comandante
             della 1  Squadriglia Aeroplani -, ai comandi di un Blériot XI monoposto di co-
                   a
             struzione francese (versione migliorata e potenziata del modello usato nel 1909
             da Louis Blériot per la prima traversata aerea della Manica ), è il primo aviatore
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             al mondo a compiere un volo di guerra, effettuando una breve ricognizione ; Il
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                il convegno “L’evoluzione della cantieristica navale militare europea”, Roma, 27 settembre
                2016. Per un’analisi più approfondita delle tematiche riguardanti la Difesa e le collegate que-
                stioni geo-strategiche, vedi il Documento Programmatico Plueriennale per la Difesa per il
                triennio 2015-2017, facilmente reperibile su internet.
             6  Il motore a tre cilindri era stato progettato e costruito dall’italiano Alessandro Anzani che, oltre
                ad essere ricordato come uno dei più geniali progettisti e ideatori di motori a scoppio, è stato
                anche un famoso motociclistica, diventando il primo pilota a fregiarsi del titolo di campione
                del mondo di motociclismo, nel 1905.
             7  Il Piazza, decollato alle 06:15, dopo aver raggiunto la quota di 700 metri, sorvola la zona
                dell’oasi di Zanzur in mano turca, tornando alla base di Tripoli dopo circa 50 minuti di volo.
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