Page 289 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
P. 289
III SeSSIone - L’evoLuzIone tecnIco-mILItare deLLa guerra 289
bene l’inglese: grazie a queste competenze ha la possibilità di visitare in diverse
occasioni, la Francia, che nel periodo a cavallo del ‘900 rappresenta l’avanguar-
dia aviatoria nel panorama europeo.
Tanto grande è la sua passione aeronautica che, senza attendere la pastoie
burocratiche dei Comandi e del Ministero della Guerra e grazie alla sua agiata
posizione economica, non esita ad acquistare a proprie spese la seta gommata e
gli accessori necessari per realizzare un pallone aerostatico; con questo pallone,
costruito in un’officina privata a Trastevere in Roma, il Moris effettua, insieme
al tenente Cesare Dal Fabbro, il 14 giugno del 1894, il primo volo libero in Italia
con aerostato, della durata di circa 30 minuti: partendo dalla Piazza d’Armi, ai
Prati di Castello in Roma (nei pressi dell’attuale piazza Mazzini), atterrano a
Montecelio, dove, circa 30 anni dopo, verrà spostata la DSSE – Direzione Supe-
riore Studi ed Esperienze-, il primo centro sperimentale di volo e dove lavoraro-
no molti collaboratori del Moris.
Il Moris aveva chiamato il pallone Generale Durand de la Penne, in ringra-
ziamento per l’appoggio determinante datogli dal generale ispettore del Genio
di allora.
Nel 1904 il Moris, promosso maggiore, assume il comando della Brigata
Specialisti del Genio: il suo campo di azione abbraccia tutte le scienze\tecniche
collegate allo sviluppo dell’aeronautica.
Il suo lavoro geniale, ma silenzioso, rende possibile il primo volo di un diri-
gibile militare italiano - il N.1 - con a bordo i capitani Arturo Crocco e Ottavio
Ricaldoni, con il meccanico Laghi; questo semirigido effettua durante il mese
di ottobre del 1908 vari voli sperimentali che culminarono, il 31 del mese, con
il raid Vigna di Valle-Anguillara-Roma e ritorno, per un totale di 80 chilometri
percorsi in un’ora e 35 minuti. All’epoca Moris è sempre comandante della Bri-
gata Specialisti, che diventa autonoma l’anno successivo, sempre sotto il suo
comando.
E’ interessante sottolineare che la passione del Moris per l’aeronautica ebbe
un importante sviluppo in tante specialità: aerotecnica, radiotelegrafia, meteoro-
logia e, in particolare, nella fotografia aerea e nella fotogrammetria.
Il servizio fotografico del Regio Esercito nasce ufficialmente nel 1896: i suc-
cessi fotografici ottenuti nella campagna d’Eritrea, la nostra prima guerra co-
loniale, costituirono l’incentivo per creare una sezione fotografica nell’ambito
della Brigata Mista Specialisti del 3° Reggimento Genio; il capitano Moris è il
primo comandante.
Grazie al Moris e ai suoi eccezionali collaboratori, come Gaetano Arturo
Crocco, il Regio Esercito -e quindi l’Italia, riscuote un notevole successo al
Congresso Internazionale di fotografia di Bruxelles del 1910, dove sono esibiti i
rilievi fotografici effettuati dagli italiani.
Nel 1913, durante primo Congresso Internazionale di Fotogrammetria che

