Page 292 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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292           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso


             scarsi, modesti e inferiori a quelli del nemico a causa della scarsità di aerei, di
             personale e dell’arretratezza nei sistemi di comunicazioni. In questa situazione
             di precarietà e poca affidabilità, è del tutto evidente che la sfiducia dei Comandi
             aumenta.
                La vera nota positiva del 1915 è costituita dall’ingresso in linea operativa
             degli aerei Caproni Ca.300 che, armati di mitragliatrice e capaci di trasportare
             come già detto oltre 400 chilogrammi di bombe, consegnano al nostro Esercito
             il primato nella progettazione e utilizzo di aerei concepiti per il bombardamen-
             to. Gli scarsi risultati del 1915, convincono il Moris a continuare la sua batta-
             glia nel sostenere un serio e importante programma di costruzioni aeronautiche,
             ma è costretto a lasciare l’incarico di Direttore nel dicembre dello stesso anno,
             conseguentemente  ai  contrasti  sorti,  fin  da  prima  dello  scoppio  della  Grande
             Guerra, con il comandante supremo – il generale Cadorna, che lo accusa di tutte
             le deficienze strutturali e organizzative del settore aeronautico, che Moris ripe-
             tutamente aveva sempre denunciato e alle  quali aveva cercato di porre rimedio.

             La svolta
                La giusta strada tracciata dal Moris, comunque, offre i suoi pieni risultati nel
             corso del 1916: arrivano in linea nuovi tipi di aerei, dotati di motori più poten-
             ti; arrivano nuove strumentazioni (apparati radio strumenti di puntamento) e si
             organizzano, seguendo le sue direttive, tutti quei servizi che permettono all’a-
             viazione di essere più efficace, efficiente e sicura. A maggio del 1916 si erano
             costruiti 279 nuovi apparecchi, e alla fine dell’anno il numero di questi al fronte,
             nelle scuole, nei depositi e nelle officine di riparazione, era salito a 1195. 17
                Per risolvere il problema della carenza del personale pilota si istituiscono
             nuove scuole, divise in 4 gruppi regionali, logisticamente ben organizzate, con
             hangar e officine:
                 •	 gruppo piemontese: Mirafiori, Venaria Reale;
                 •	 gruppo lombardo: Busto Arsizio, Cameri, Cascina Costa e Malpensa;
                 •	 gruppo toscano: Coltano, S.Giusto;
                 •	 gruppo meridionale: Foggia.
                I risultati non si fecero attendere: da gennaio al maggio 1916 si brevettarono
             ben 568 piloti .
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                Anche per la formazione del personale specialista si provvide ad implemen-
             tare numerosi corsi:
                 •	 per i motoristi, i meccanici e montatori presso il Comando d’Aeronautica
                     di Torino e presso le scuole private dell’Aeroclub di Roma e di Napoli;


             17  Felice Porro, La Guerra nell’Aria 1915-1918, cit., p.55.
             18  Ivi, p.56.
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