Page 373 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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IV SeSSIone - ASpettI del conflItto Sul fronte Interno              373


                Un alto contributo nel determinare ferite del cranio veniva dall’uso dei pro-
             iettili Shrapnel  che nell’esplodere diffondevano dall’alto sulle truppe, anche
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             quelle parzialmente al riparo, le raffiche delle pallette metalliche contenute al
             loro interno.
                Fu per questo motivo che l’elmetto in questione, adottato inizialmente dalle
             truppe francesi, venne inizialmente denominato dalla stampa dei paesi alleati
             come elmetto da trincea o elmetto anti Shrapnel (trench helmet, Shrapnel-proof
             helmet). 26
                Si vuole che i francesi, dopo un’esperienza che non ebbe seguito fatta con
             delle protezioni metalliche a forma di cupola da inserire nel copricapo, nel pro-
             gettare la forma del nuovo elmetto da trincea si ispirassero ad alcuni modelli del
             noto disegnatore di soggetti militari Edouard Detaille che, nel corso della sua
             carriera, molti ne aveva disegnati di ogni tipo e foggia. 27
                Una volta scelto il modello l’incarico di organizzarne la produzione spettò
             all’Intendente dell’Armata, generale Louis Auguste Adrian. 28
                Il nuovo elmetto, piuttosto leggero, del peso solamente di circa 700 g. e non
             troppo costoso, si rivelò un grande successo, raggiungendo già nel primo anno
             la produzione di alcuni milioni di unità. Belgi, italiani, serbi, rumeni e russi lo
             adottarono, vuoi acquistandolo in Francia vuoi producendolo poi nei loro paesi.
             Il suo effetto sin dall’inizio fu spettacolare e nel 1916 in Francia la percentuale
             di ferite al capo scese, secondo alcune casistiche, persino dal 77% al 22%. La
             mortalità per questo tipo di lesione si ridusse poi della metà.
                Il principio su cui si fondavano questi caschi, anche se, come abbiamo visto,
             piuttosto leggeri ma per questo indossati più volentieri dalle truppe, era stato de-
             dotto dall’esperienza: si era visto cioè che spesso le pallottole di fucile e di mitra-
             gliatrice erano deviate da un ostacolo anche modesto, a causa probabilmente del
             velocissimo movimento rotatorio che le anima. Sulla superficie rotondeggiante
             dell’elmo i piccoli proiettili, pur capaci di traforare una lamiera assai più grossa
             se colpita in senso normale potevano anche scivolare e passare oltre.
                Inoltre l’elmo era abbastanza solido per difendere da schegge di granata e da
             pallette di Shrapnels, purché animate da una velocità non eccessiva. Si è ritenuto


             25  Henry  Shrapnel  (1761-1842),  generale  e  inventore  britannico,  noto  per  essere  l’ideatore
                dell’omonimo proiettile usato la prima volta nel 1808.
             26  French Helmets, a lesson from our allies. The Times, 15 september 1915
             27  Edouard Detaille, 1848-1912. Pittore francese di soggetti militari, noto per la sua precisione e
                per i suoi dettagli realistici. Viene considerato dai suoi estimatori come “l’artista semiufficiale
                dell’esercito francese”.
             28  Louis Auguste Adrian. 1859-1933, ingegnere del Politecnico e intendente militare francese,
                conosciuto per aver curato la produzione dell’elmetto che da lui prese il nome; adottato ini-
                zialmente dalle truppe francesi e poi da alcune nazioni alleate; fu ancora in uso in Francia sino
                all’inizio della seconda guerra mondiale.
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