Page 376 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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                   gata in zona molto avanzata e spesso battuta dall’artiglieria nemi-
                   ca, dove svolgeva costantemente l’opera sua altamente meritoria,
                   prendendo parte attivissima all’azione su Gorizia, raggiungeva,
                   prima unità sanitaria della Divisione, il villaggio di Grafenberg,
                   prontamente installandosi e dando assistenza e cura ai numerosi
                   feriti ivi raccoltisi. (Gorizia 9 agosto 1916)”. 36
                Le ambulanze della Croce Rossa Britannica non furono da meno in quella
             circostanza, varcando fortunosamente l’Isonzo nel corso dell’offensiva, come
             ricorda il famoso storico inglese George Trevelyan , al tempo comandante di
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             una sezione di ambulanze di quell’associazione:
                      “… Nella notte dal 9 al 10 agosto Geoffrey Young lo attraversò
                   con quattro delle nostre ambulanze, tra il serra serra delle artiglie-
                   rie e dei carri, sgombrando feriti dalla città. Certamente furono
                   quelle le prime ambulanze e, credo, le prime automobili che passa-
                   rono il fiume ed entrarono in Gorizia…”.
                Lo storico non manca poi di ricordare il lavoro comune svolto dai britannici
             fianco a fianco con gli italiani
                      “… Il dì seguente 11 agosto ambulanze britanniche e italiane
                   lavorarono nello stesso settore. La 45ª sezione di sanità si spostò in
                   quel giorno due volte, ed ogni volta più giù verso Gorizia, lungo la
                   strada di Salcano, perché le case nelle quali si stabilì furono una
                   ad una demolite dalle granate. Gli infermieri e di portaferiti ita-
                   liani lavorarono egregiamente in condizioni critiche, al comando
                   dell’energico Maggiore Medico Bocchia, amico nostro, il quale fu
                   sempre alla fronte e finì per rimanere prigioniero al di là di Mon-
                   falcone nel maggio dell’anno dopo…”.
                Il Maggiore Medico Bocchia Icilio, del quale parla il Trevelyan, è uno degli
             ufficiali più distinti e decorati nei 150 anni di storia del Corpo Militare della Cro-
             ce Rossa Italiana. Si segnalò in particolar modo anche nella presa di Gorizia e,
             per la sua azione in quella circostanza, si vide in seguito commutata la Medaglia
             di Bronzo, già conferitagli il 16 novembre 1916, nella Medaglia d’Argento al
             Valor Militare. La motivazione è una sintesi del ruolo da lui svolto in quell’of-
             fensiva:
                      “… Già distintosi in occasione di precedenti azioni, quale co-
                   mandante di sezione sanità, in zona intensamente battuta dal fuoco
                   nemico, seppe con serenità, calma e valore non comuni, dirigere il


             36  Archivio Storico della Croce Rossa Italiana. Fondo Grande Guerra.
             37  George M. Trevelyan. Scene della guerra d’Italia. Nicola Zanichelli Editore. Bologna 1919.
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