Page 382 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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382           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso


             aveva subito suo padre, la sua educazione fu quella tipica di un futuro soldato,
             fatta di disciplina e fatica, con l’aggiunta delle buone letture, nella convinzione
             di casa Cadorna che un buon ufficiale dovesse maneggiare la penna bene quasi
             quanto la spada.
                A dieci anni Luigi lasciò la casa paterna per il Collegio Militare di Milano,
             dove per sua ammissione conobbe più volte le celle di rigore e dove, nel 1861,
             all’età di 11 anni, seppe della proclamazione del Regno d’Italia. Dovette essere
             una emozione notevole, anche perché il padre Raffaele era asceso ai gradi di ge-
             nerale. I Savoia e i Cadorna salivano insieme ciascuno la propria scala.
                Nel 1864, quando la guerra con l’Austria sembrava imminente, Luigi scrisse
             al padre:

                    “[…] domani quando esco conto di leggere quattro o cinque gior-
                   nali per vedere se vi è qualcosa di nuovo: avrei molto piacere che vi
                   fosse la guerra, ma sarei molto contento di avere 18 anni per potervi
                   partecipare anch’io, ma non arriverò più a tempo di certo” .
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                Ammesso all’Accademia Militare di Torino nel 1866, fu qui che venne a sa-
             pere che l’Italia era scesa in guerra contro l’Austria per la terza volta in un ven-
             tennio. Per poco, ma ancora troppo presto per lui.
                Sedici anni sono una età nella quale le cose della vita rimangono impresse
             forse più di quanto noi stessi ne siamo consapevoli. Secondo alcuni è l’unica sta-
             gione della vita in cui si impara davvero qualcosa. Dobbiamo quindi domandarci
             quale impressione fecero sul giovane Cadorna, il cui padre prendeva parte alla
             campagna militare, le notizie non liete che giungevano dal fronte.
                Non ci sono lettere dell’epistolario del generale che risalgano a questo perio-
             do, o almeno non  sono state pubblicate, tuttavia dai frequenti accenni che egli
             ne farà nelle sue opere è evidente che questo conflitto, ed il suo esito deludente,
             gli lasciarono un segno indelebile.
                Soffermiamoci quindi brevemente su questa guerra del 1866, la Terza Guerra
             di Indipendenza, di cui ricorre il centocinquantenario e di cui nel 1916 ricorreva-
             no i cinquanta anni, un lasso di tempo in fondo piuttosto breve. Due generazioni.
             Chissà se qualcuno si accorse che, per uno scherzo del destino, la battaglia degli
             altipiani si svolse proprio nelle stesse settimane di quella di Custoza.










             5  Questa e tutte le citazioni seguenti delle lettere di Luigi Cadorna sono tratte da: Luigi
                Cadorna Lettere familiari, (a cura di Raffaele Cadorna), Milano, Mondadori, 1967.
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