Page 407 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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messo al comando delle posizioni avanzate e organizzò un vasto accampamento
evitando di disperdere le forze nel controllo delle varie oasi.
L’11 maggio dispose i suoi uomini col fianco sinistro sul mare e il destro
ad arco per proteggere la nuova testata ferroviaria alla stazione di Romani. La
posizione difensiva dominava i boschi dell’oasi di Qatiya e correva verso sud
da Mahamdiya lungo una linea di alte colline sabbiose che delimitava il confine
orientale, più a est le dune erano basse, con sabbia più dura.
A partire dalla metà di maggio, le temperature egiziane diventavano torride
e dalle 10 del mattino e raggiungevano i 50° tra le 12 e le 15 e fino al tramonto
non avrebbero consentito azioni belliche prolungate. Durante la notte calavano
vertiginosamente fino a diventare fredde rendendo complicato abituarsi
all’eccessiva escursione termica.
Oltre al caldo che fiaccava truppe e cavalli, un problema molto grave era
quello dell’acqua. Nella tarda primavera i consumi erano aumentati e gli impianti
condensatori non erano in grado di far fronte alle crescenti necessità. I pozzi
locali erano inquinati dalla decomposizione delle sostanze vegetali e scavarne
di nuovi nella sabbia del deserto non era impresa agevole. Le truppe dovevano
rassegnarsi a bere piccole quantità di acqua salata che spesso veniva rifiutata
anche dagli animali. Ulteriore fastidio era portato dal vento caldo meridionale,
il khamsin che soffia da sud, sud-est trasportando ingente quantità di sabbia. In
queste condizioni era anche impossibile proseguire i lavori di posizionamento
delle rotaie peraltro arroventate.
Stante tale situazione, non vi furono operazioni militari in questo periodo,
alcuni velivoli ottomani sorvolarono in due occasioni Porto Said sganciandovi
delle bombe e uccidendo ventitré persone tra militari e civili. Il 18 maggio,
per rappresaglia, unità aeree britanniche attaccarono l’aerodromo di El Arish
e gli accampamenti nemici su un fronte di settantadue chilometri parallelo al
canale di Suez. Tre apparecchi inglesi furono abbattuti ma tutti gli equipaggi
riuscirono a salvarsi . Gli ottomani perdettero due velivoli e dieci hangar. Negli
13
stessi giorni, furono effettuate anche delle ricognizioni da reparti della fanteria.
La brigata neozelandese, sostenuta dal 1° cavalleria leggera australiano, riuscì
a sorprendere una postazione turca a Bir Salmana catturando due nemici e
uccidendone quindici. Il 6° cavalleria leggera australiano invece si occupò della
perlustrazione dei boschetti nei pressi di Qatyia, la marcia era stata estenuante,
la disidratazione sfiancò ulteriormente molti soldati che svennero per delle ore
mentre altri furono trovati in preda al delirio. Era indubbio che l’acqua fosse una
13 Un apparecchio cadde in mare; il pilota fu salvato da un’imbarcazione. Un altro cadde a nord
dell’aerodromo e fu incendiato dal suo pilota, miracolosamente illeso, prima dell’arrivo dei nemici.
Il terzo fu costretto a compiere un atterraggio di fortuna e l’equipaggio fu soccorso da un altro
velivolo.

