Page 408 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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408           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso



             risorsa strategica pertanto Murray ordinò nei primi mesi di giugno di tagliare
             gli approvvigionamenti idrici del nemico. Il 9 giugno una colonna composta
             di reparti del 9° e del 10° cavalleria leggera australiana con distaccamento del
             genio e del corpo cammellato Bikanir al comando del tenente colonnello Todd
             raggiunse l’Uadi um Mukhseib mentre un distaccamento Yeomanry Middlese
             avanzava su Moiya Harab. Le antiche cisterne di pietra furono prosciugate con
             pompe. L’acqua veniva rubata dai britannici. Gli argini delle grandi pozze furono
             fatti saltare in aria con cariche di dinamite per disperdere l’acqua nella sabbia,
             infine le cisterne furono sigillate per impedire che raccogliessero le piogge della
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             stagione successiva . In questo modo si precludeva agli ottomani la possibilità
             di attaccare dalla strada centrale del Sinai come nel febbraio del ‘15 e si limitava
             l’offensiva  al  saliente  nord, verso la  costa,  dove  erano state  approntate  le
             difese migliori. L’accampamento turco più vicino si trovava a Bir el Mazar, a
             sessantasette chilometri a est di Romani, si trattava di duemila uomini che non
             davano segni di particolare aggressività. I vertici militari britannici monitoravano
             la posizione ma comunque escludevano un attacco nemico imminente perché era
             già iniziato luglio e l’afa desertica avrebbe reso difficile qualsiasi sortita.
                A scapito delle previsioni, il 17 luglio l’aviazione nemica fu particolarmente
             attiva nella zona di Romani, si trattava di voli di ricognizione e studio delle
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             posizioni difensive inglesi . Un velivolo britannico riuscì a superare le linee
             nemiche e scoprì che nel frattempo il contingente ottomano agli ordini di Kress
             von Kressenstein era giunto a cinquemila unità e si era attestato a Bir el Abd.
             Si trattava della 3 divisione, un reggimento montato su cammelli con un certo
                             A
             numero di compagnie mitragliatrici, artiglieria pesante e da montagna e ufficiali
             austro-ungarici e tedeschi .
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                Era evidente  che si stesse preparando un nuovo attacco. Appena ricevuto
             questo  rapporto, il  quartier  generale  dispose il  rafforzamento  della  posizione
                                                                              17
             di Romani, detta anche sezione III, al comando del generale Lawrence . Nel
             contempo, le forze comandate dal generale tedesco occuparono l’Hod dum Ugha
             e vi si fermarono per alcuni giorni. La sosta era dovuta all’attesa dell’artiglieria
             pesante che avanzava  lentamente  per la necessaria  costruzione  di piste sulle
             dune sabbiose. Raggruppate le ultime batterie, le forze turche marciavano su
             Qatiya, il generale tedesco non avrebbe scatenato il grosso delle sue unità contro
             la zona centrale fortificata ma avrebbe attuato una manovra di accerchiamento

             14  Furono dispersi 22 milioni di litri d’acqua in tre giorni.
             15  A. Bruce, The Last Crusade: The Palestine Campaign in the First World War, Murray, London,
                2002, p 42.
             16  E.G. Keogh, J. Graham, Suez to Aleppo, Directorate of Military Training by Wilkie & Co.,
                Melbourne, 1955, p. 49.
             17  C. Falls, G. MacMunn, Military Operations Egypt & Palestine: From the Outbreak of War
                With Germany to June 1917, vol. 1, H.M. Stationery Office, London, 1930, p. 172.
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