Page 87 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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I SeSSIone - l’evoluzIone InternazIonale del ConflItto 87
Fra politica e diplomazia: il 1916 e l’allargamento
del conflitto
Prof. Gianluca PAStORi 1
el 1916, un complesso insieme di fattori
N politici e militari concorre a saldare fra
loro le operazioni sui vari fronti della Grande
guerra, facendo assumere al conflitto, per la pri-
ma volta, una valenza “mondiale” che non fos-
se semplicemente geografica. Questo processo
è favorito, fra l’altro, dall’allargamento del nu-
mero dei belligeranti (con l’entrata in guerra, ad
esempio, della Romania), dall’aumento delle
loro interazioni (ad esempio, con la dichiarazio-
ne di guerra dell’Italia alla Germania dopo la
conquista di Gorizia nella sesta battaglia dell’Isonzo) e dall’apertura di nuovi
fronti (ad esempio nella Penisola Arabica, con lo scoppio, in giugno, della “gran-
de rivolta araba” guidata dallo sharif della Mecca, Husayn ibn ‘Ali). L’apertura
di questi fronti, se da una parte non mette in discussione la centralità della guerra
a Occidente, dall’altra attesta in modo chiaro la situazione di stallo ivi raggiunta
e che le azioni diversive dell’anno precedente (prima fra tutte il tentativo franco-
britannico di forzare gli Stretti e di aprire un nuovo fronte nella Penisola anato-
lica) non erano riuscire a superare.
In molti Paesi, il periodo compreso fra la fine del 1915 e la fine del 1916 vede,
inoltre, uscire di scena quelli che erano stati i protagonisti dei mesi precedenti.
Dopo la prematura rimozione di Helmut von Moltke dal comando delle forze te-
desche e la sua sostituzione con Erich von Falkenhayn, già Ministro della Guer-
ra, alla fine del 1915 sir Douglas Haig, già comandante della 1^ armata, succede
a sir John French alla guida della British Expeditionary Force in seguito agli
scacchi di Neuve Chapelle (10-13 marzo), Ypres (22 aprile-25 maggio), Artois (9
maggio-4 giugno) e Loos (25 settembre-19 ottobre). Pochi mesi prima, in Russia,
le sconfitte dell’estate 1915 avevano spinto lo zar Nicola II ad prendere la guida
del Comando Supremo (Stavka) al posto del Granduca Nicola, che aveva assunto
l’incarico allo scoppio delle ostilità. In Francia, nonostante il “ricompattamento
nazionale” dopo i successi della Marna e dell’Aisne, l’attacco tedesco a Verdun
1 Professore associato di Storia delle relazioni politiche fra il Nord America e l’Europa, Facoltà
di Scienze Politiche e Sociali, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano.

