Page 214 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             novembre una parte dei Finanzieri del Gruppo fu ritirata per altri compiti e, con-
             seguentemente, il settore di difesa fu ridotto da Casa Allegri al mare. Il giorno
             successivo il nemico si fece più ardito, anche perché a sua volta appoggiato dal
             fuoco di proprio naviglio da combattimento, mentre anche i reparti di Milizia
             Territoriale (Battaglione complementi della Brigata Padova) venivano sostituiti
             da due scarne Compagnie di elementi inabili al servizio di guerra e pressoché di-
             sarmati. Fu in queste condizioni che il “ Gruppo Vercelli ” dovette fronteggiare
             a partire dal 13 i primi tentativi di assaggio da parte di arditi pattuglioni austriaci,
             numerosi e ben armati. A Revedoli uno di essi fu respinto con perdite (quattro
             caduti, tra cui il comandante della pattuglia, e nove prigionieri) da personale
             della Regia Marina. Più a sud, invece, le cose non si risolsero così facilmente
             e, ad una prima infiltrazione avversaria ai danni dei cavalleggeri appiedati, il “
             Gruppo Vercelli ” dovette rispondere con una vera e propria reazione dinamica,
             condotta dai Finanzieri del Tenente Galli, dalla fanteria e dai marinai che fruttò
             la cattura di altri tredici prigionieri e di due mitragliatrici al prezzo di alcuni di-
             spersi. Più a nord però, al di fuori della linea di competenza del Gruppo Vercelli,
             si stava delineando una crisi assai più pericolosa che non fu possibile dominare
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             né con fuoco di artiglieria, né con un tempestivo ma inefficace contrattacco .
             In conseguenza di ciò, anche il “ Gruppo Vercelli ” dovette arretrare il giorno
             15 sul Canale Cavetta, tra Cortellazzo e il Piave Vecchio, a Jesolo (all’epoca
             denominata Cavazuccherina). Era ormai tempo di sostituire i reparti in linea che
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             combattevano ininterrottamente da circa venti giorni . Dopo un falso allarme di
             un tentativo di sbarco nemico, finalmente il Gruppo, rilevato da reparti di caval-
             leria appiedata, potè tentare di riposarsi e riordinarsi nelle immediate retrovie,
             ma, appena tre giorni dopo, tornò a presidiare la prima linea da Jesolo a Cà Passi,
             con la propria residua forza di Finanzieri, due compagnie di Milizia Territoriale,
             due compagnie di Mitraglieri e, rinforzo sicuramente ben accetto, un agguerrito
             Reparto d’Assalto. Il 28 novembre poi si aggiunsero il 7° e il 20° battaglione
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             della Guardia di Finanza , un’ulteriore compagnia Mitraglieri e una batteria del-


             10  Il 13 novembre un tentativo avversario sulla fronte del 139° Bari fu prontamente soffocato
                con la cattura di 110 prigionieri e 2 mitragliatrici; contemporaneamente il 140° Bari riuscì a
                trattenere il nemico che aveva potuto passare il Piave a Grisolera e Cortellazzo ed a far fronte
                coi suoi rincalzi sulla linea C.Bressanin-C. Pirami, ma, minacciato di aggiramento da reparti
                avversari avanzanti verso Cavazuccherina, ripiegò sulla linea C.Sacca-Osteria. Premuto anche
                nei giorni successivi il 140° ripiegò il 15 novembre sul Piave Vecchio. Il 139° sventò il 18 un
                tentativo di passaggio del Piave a sud di Porte del Taglio;
             11  Nei tre giorni di combattimenti dal 13 al 15 novembre gli attaccanti della 41^ Divisione Hon-
                ved persero, come dichiarato dal loro stesso Comandante, Generale Rudolf Schamschula von
                Simontornya, 19 ufficiali e 462 sottufficiali e soldati;
             12  Il 7° Battaglione il 5 settembre si trovava sulle posizioni di Forcella Tesino e poi dall’8 novem-
                bre a Bieno;
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