Page 316 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             del Re. Oltre che alla vigilanza sulla sicurezza della famiglia reale, la massima
             importanza era data alla prevenzione di attentati: Re Umberto era stato ucciso
             appena un anno prima e, a cavallo del secolo, gli attentati contro monarchi, pre-
             sidenti e primi ministri erano frequenti . Così era previsto che fossero realizzati
             album fotografici regionali dei sovversivi giudicati pericolosi e già nel 1902 era-
             no pronti, a disposizione del Commissariato, album con le foto di 647 schedati
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             dalle diverse prefetture del regno .
                Ovviamente, sia per la sorveglianza delle strade intorno al Quirinale sia in oc-
             casione di uscite dal palazzo della famiglia reale, il dirigente del Commissariato
             coordinava l’insieme dei servizi di sicurezza, avvalendosi in primo luogo delle
             guardie di città del Commissariato Magnanapoli e dei carabinieri della Stazione
             omonima. Se poi il Re si recava nella tenuta di Castelporziano, lungo il percorso
             erano dislocati 54 carabinieri a piedi, 14 a cavallo, 3 guardie di città in divisa e
             50 in borghese ( quelle della “squadra politica” tra il Quirinale e Porta San Paolo)
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             oltre a 4 ciclisti .
                Al momento dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale le
             disposizioni per la mobilitazione della Casa Militare del Re prescrivevano che il
             personale della Pubblica Sicurezza comandato per il servizio presso il Comando
             Supremo comprendesse solamente due funzionari, due sottufficiali e due guar-
             die. Su disposizione del Primo Aiutante di Campo partirono invece, al seguito
             del Re, l’Ispettore Generale Paolo Sessi, il Delegato Alessandro Andreani, die-
             ci agenti ed un applicato, cui si sarebbero presto aggiunti, a qualche distanza
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             dall’accantonamento, altri sei agenti agli ordini del Delegato Rodolfo Buzzi .

             Al fronte
                Il 26 maggio, nel pomeriggio, il Re arriva in zona di guerra, a Treviso, e rag-
             giunge l’ “accantonamento reale”, alloggiando nella villa Bonelli, a Santa Maria
             della Rovere, nei dintorni della città, villa scelta e predisposta da un suo vecchio
             ufficiale d’ordinanza, Francesco degli Azzoni Avogadro, richiamato in servizio
             alla vigilia della guerra con il grado di tenente colonnello e nominato Aiutante
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             di Campo Effettivo .
                Solo cinque giorni dopo, però, l’accantonamento reale è spostato a Torre-
             ano, frazione di Martignacco, a nove chilometri da Udine, sede del Comando
             Supremo. La nuova residenza del Re – denominata, come le successive, Villa
             Italia- comprende quattro edifici alla cui sorveglianza devono provvedere 16 tra


             3  ACS 1° Aiut. B. 76
             4  ACS 1° Aiut. B.229
             5  ACS . Ministero dell’Interno Fondo A5G I Guerra Mondiale (d’ora in poi A5G) B. 83
             6  Un suo diario è stato pubblicato da Gaspari nel 2009 con il titolo “L’amico del re. Il Diario di
                Guerra inedito dell’Aiutante di Campo di Vittorio Emanuele III.
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