Page 318 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             servizio di polizia politica nei comuni e frazioni limitrofi” (evidentemente oltre
             al nemico esterno si teme il nemico interno) e la “trasformazione” degli agenti
             “il cui abito grigio scuro denunciava troppo apertamente la qualità e lo scopo
             della loro presenza in zona di guerra in veri e propri soldati, mercè un’uniforme
             militare in grigio verde” completa di berretto e fasce mollettiere. Uniforme che,
             eccezion fatta per i distintivi, fa confondere gli agenti con i soldati e che è stata
             adottata per una speciale autorizzazione del Primo Aiutante di Campo, cosicché
             gli agenti non segnalino più con la loro presenza “che per quel punto è atteso il
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             passaggio dell’automobile Reale” .
                Analogamente i funzionari, sempre autorizzati dal Primo Aiutante, adottano
             “una divisa alla foggia degli ufficiali del R. Esercito, senza distintivi, come quel-
             la adottata dagli impiegati della Real Casa in servizio al Comando Supremo” .
                                                                                  14
             Ecco così per la prima volta la Pubblica Sicurezza in grigio verde.
                Inoltre, per un raggio di tre chilometri da Villa Italia, tutti i passaggi sono
             sorvegliati da un battaglione territoriale i cui componenti sono passati al vaglio
                                                                      15
             dalla Pubblica Sicurezza per assicurarsi dell’affidabilità politica . Vaglio che si
             doveva estendere anche ai reparti accantonati neipressi, se nell’aprile del ’16 era
             segnalata la presenza di un anarchico assegnato al 2° Fanteria, da sottoporre a
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             speciale vigilanza .
             Il servizio a torreano
                Il Re, insieme al Primo Aiutante, a un Aiutante di Campo Generaleed a un Aiu-
             tante, alloggia a Villa Linussa, l’edificio più appartato dalla strada del complesso
             di Villa Italia. E’ molto semplice, è definita addirittura “modestissima nell’aspetto
             esteriore e nell’arredamento interno” da Francesco degli Azzoni Avogadro. Qui
             nel tardo pomeriggio il sovrano lavora e riceve. Dopo cena un ufficiale viene da
             Udine e gli rimette i rapporti quotidiani del Comando Supremo in base ai quali il
             Re decide su quale tratto del fronte recarsi, il giorno successivo, per rendersi con-
             to della situazione. Parte quindi, poi, verso le otto di mattina su un auto grigia con
             uno dei due Aiutanti Generali ed un Aiutante di Campo, facendo ritorno verso le
             sedici. Per ovvi motivi di sicurezza la meta del viaggio viene precisata solo dopo
             la partenza, inizialmente è indicata solo la direzione, ciò che spiega il particolare
             tipo di “servizi mobili di vigilanza stradale” di cui si farà cenno.
                Erano questi, la partenza e il ritorno, i momenti più delicati per i servizi di si-
             curezza e si susseguirono quasi quotidianamente per tutta la durata della guerra.
             Meno preoccupante, per la sicurezza, il trascorrere del resto della giornata e della


             13  ACS 1° Aiut. Serie Speciale B.83
             14  ACS 1° Aiut. B. 262
             15  ACS Ibidem
             16  ACS 1° Aiut. B. 276
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