Page 323 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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III SeSSIone - La condotta deLLa guerra: daLLa tradIzIone aLL’InnovazIone  323



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             si vigente per avervi servito in precedenza come sottufficiale .
                Un brigadiere ed un corazziere prendono la via del cielo e diventano piloti.
             Il primo è Albino Mocellin che, dopo molte missioni su un aereo da bombar-
             damento, cade in combattimento in Albania nell’ottobre del 1916. Il secondo è
             il corazziere Italo Urbinati che presta dapprima servizio in una squadriglia da
             bombardamento della Regia Marina, operando sull’Istria e sulla Dalmazia, per
             passare poi come istruttore di volo notturno e venire abbattuto il 2 novembre
             1917, morendo il giorno successivo, mentre bombarda a bassa quota il nemi-
             co che avanza verso Motta di Livenza. Entrambi saranno decorati di medaglia
             d’argento e , in segno di particolare riconoscimento, dopo la guerra la sciabola e
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             l’elmo da corazziere di Urbinati saranno donati alla famiglia .
                Al di là dei casi singoli, comunque, si può conoscere lo stato d’animo del
             reparto attraverso una lettera di protesta, del 1916, firmata “ I Corazzieri” ed
             inviata al Primo Aiutante di Campo. Nella lettera ci si lamenta del fatto che i
             corazzieri devono badare ai cavalli e non al Re e che quando il sovrano si reca,
             quasi quotidianamente, in prima linea non è scortato dalle sue guardie. Non si
             potrebbero invece mettere i corazzieri su due camion – suggerisce la lettera- per
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             scortare la vettura reale e rimandare indietro i cavalli?  La lettera, ovviamente,
             non ha riscontro.

             L’ultimo anno di guerra
                La vita a Torreano prosegue con il ritmo abituale fino al 26 ottobre 1917,
             due giorni dopo lo sfondamento a Caporetto. Quella sera, alle 17,30 Vittorio
             Emanuele, che ha conferito il giorno precedente con Cadorna, parte in treno alla
             volta di Roma per affrontare e risolvere la gravissima crisi ministeriale che si va’
             delineando.
                A Villa Italia non è ancora avvertito il precipitare della situazione, anche se
             si concia a vedere qualche sbandato e la luce elettrica non funziona più. Alle 3
             del mattino del 27 una telefonata da Udine sveglia Avogadro, è il Colonnello
             Aymonino del Comando Supremo: “E’ giunto il momento di far fagotto: sbrigati
             a partire”. Viene subito dato a tutto il personale della residenza ed ai corazzieri
             l’ordine di prepararsi alla partenza e lo stesso ordine è dato alla compagnia mi-
             traglieri addetta alla difesa anti-aerea, che è fatta venire a Villa Italia. I camion
             disponibili non bastano per sgombrare tutto il materiale della residenza, così
             sono bruciati i documenti e si devono lasciare o regalare alla popolazione coper-
             te, biancheria, viveri, materiale sanitario, attrezzi da scuderia .
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             31  ACS 1° Aiut. B. 274
             32  ACS 1° Aiut. B.295
             33  ACS 1° Aiut. B.274
             34  ACS 1° Aiut: B.282
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