Page 317 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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III SeSSIone - La condotta deLLa guerra: daLLa tradIzIone aLL’InnovazIone  317



             sottufficiali e guardie della “brigata Quirinale”, 14 carabinieri distaccati da quelli
             del Comando Supremo, e soltanto otto corazzieri, questi ultimi, però, in servizio
             solo durante la notte perché “la loro presenza frusterebbe di per sé tutto lo studio
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             messo per celare la residenza del Comandante Supremo .
                Il dispositivo di sicurezza appare debole ma l’Ispettore Generale non riesce
             ad ottenere di poterlo rinforzare e, soprattutto, di poter coordinare l’intero siste-
             ma di vigilanza, scontrandosi con Tenente Colonnello Guarnieri, responsabile
             anche della sicurezza del Comando Supremo. Chiede quindi, già il 6 giugno, di
             essere esonerato “dalla diretta responsabilità della sicurezza reale” e di poter ri-
             entrare a Roma, lasciando sul posto i due funzionari “col loro semplice mandato
             esecutivo a disposizione e sotto la responsabilità del Capo di Stato Maggiore del
             Comando Supremo, il Tenente Colonnello Guarnieri”. Il 20 giugno, ottenuto il
             rientro nella capitale, lascia i due delegati e gli agenti in servizio “alla residenza
             propria di S. M. il Re ed alle immediate adiacenze” affidando “il più largo servi-
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             zio di informazione e prevenzione all’autorità politica locale .
                Una riprova della scarsa efficacia del sistema posto in essere è data da quattro
             giovani esploratori di Ferrara giunti nella zona per presentare una lettera al Re,
             ovviamente respinti, perché si deve evitare “che si prenda, da chiunque estraneo
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             al Servizio Reale, nozione del preciso soggiorno di S. M. il Re” .
                Tornato a Roma, l’Ispettore Sessi dopo pochi mesi viene collocato a riposo,
             ma evidentemente le sue considerazioni non devono essere state considerate pri-
             ve di fondamento, visto che riceve da parte della casa reale, oltre al titolo ono-
             rifico di prefetto, un anello e un assegno vitalizio di 2.280 lire annue, pari alla
             differenza tra la pensione maturata ed il precedente stipendio .
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                Le osservazioni di Sessi hanno poi fatto senz’altro breccia nel Primo Aiutante
             di Campo, visto che “della presenza del Re a Villa Savoia e dei Suoi movimenti
             giornalieri, non vi è più chi non sappia in Udine ed in tutti gli innumerevoli pae-
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             selli della linea tramviaria di San Daniele del Friuli”  e così, entro l’estate sono
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             allontanati dalla provincia seicento tra sospetti e profughi . Vengono inoltre pre-
             si altri provvedimenti: una robusta rete metallica stesa intorno all’edificio abitato
             dal Re (Villa Linussa), l’invio di un drappello speciale di 40 carabinieri con un
             ufficiale dell’Arma da adibire esclusivamente al servizio di sicurezza reale, l’i-
             stituzione di una Delegazione temporanea di Pubblica Sicurezza a Ceresetto, una
             frazione vicina a Villa Italia e a Martignacco “per un riservato, continuo oculato



             7  ACS A5G B.83
             8  ACS Ibidem e 1° Aiut. B.262
             9  ACS A5G B. 83
             10  ACS 1° Aiut. B. 526
             11  ACS A5G B. 83
             12  ACS 1° Aiut. B. 266
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