Page 353 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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III SeSSIone - La condotta deLLa guerra: daLLa tradIzIone aLL’InnovazIone 353
Caucaso e Anatolia nord-orientale
di Buglione dopo più di ottocento anni, entrò in Gerusalemme, dalla porta di
Giaffa; ma a piedi, in segno di rispetto. Al suo séguito, sempre a piedi, entrarono
anche i comandanti del distaccamento francese e italiano, i capi delle missioni
politiche, gli attachés militari di Francia, Italia e Stati Uniti d’America (anche se
questi ultimi non avevano mai dichiarato guerra all’Impero Ottomano). Se non
dall’inizio della guerra, almeno dall’inizio del 1916 i comandanti delle truppe
dell’Impero Britannico in Medio Oriente avevano dovuto fronteggiare da una
parte la malevolenza dei comandi superiori e soprattutto dell’opinione pubblica,
che tendevano a ritenere ogni cartuccia e ogni soldato inviati in Oriente una peri-
colosa dispersione di risorse, dall’altra la pressante richiesta, soprattutto da parte
delle autorità politiche, di portare a casa successi decisivi o perlomeno presti-
giosi: con la presa di Baġdad e ancor più con quella di Gerusalemme, si può ben
dire che Maude ed Allenby avevano fatto quadrare il cerchio. E quest’ultimo, in
particolare, proprio quando diventava completa la defezione russa.
In questa seconda metà dell’anno, a contrastare gli Alleati, furono di nuovo,
come abbiamo visto, truppe pressoché unicamente turche poste sostanzialmen-
te sotto comando tedesco: secondo il solito schema, infatti, il feldmaresciallo
Erich von Falkenhayn, reduce dall’insuccesso di Verdun e dalla vittoria contro la
Romania, fu integrato nell’esercito ottomano, prendendo (in quello stesso mese
di giugno in cui Allenby assumeva il comando dell’eeF) il comando effettivo
del fronte palestinese. Per sopperire all’inferiorità numerica e tecnica, egli orga-