Page 355 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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IV SeSSIone - Il 1917. AltrI frontI 355
Dobbiamo ricordare che nel quin-
dicennio precedente lo scoppio della
Grande Guerra l’allora giovane movi-
mento sionista aveva cominciato a re-
alizzare il progetto nazionale ebraico,
prima tentando di attuarlo d’accordo
con il sultano Abdülhamid II, poi con
una politica migratoria a (relativamen-
te) bassa intensità. Per secoli gli ebrei,
in particolare quelli profughi dalla pe-
nisola iberica, avevano vissuto in con-
dizioni di dignità e di sicurezza sotto il
dominio del sultano e gli erano in gran
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parte devoti . Tuttavia per il movimen-
to sionista fu abbastanza ovvio pen-
sare che la nascita dello Stato ebraico
dipendeva dalla vittoria degli Alleati
e con ciò dalla fine del dominio otto-
mano in Palestina. La storia degli ebrei enver pascià (1881-1922)
ottomani durante la prima guerra mon-
diale, compresi quelli arrivati in Palestina negli anni precedenti, non è sufficien-
temente studiata, ma ci sono documenti che mostrano quanto del resto prevedibi-
le, ossia che le autorità civili e militari ottomane videro con crescente sospetto le
comunità ebraiche della Palestina come possibile quinta colonna del nemico; ed
è ancor più ovvio che questo sospetto si accrebbe quando, il 2 novembre 1917,
proprio mentre le forze dell’Impero Britannico si avvicinavano a Gerusalemme,
lord Balfour diffondeva la celebre dichiarazione sul “national home”. In questo
contesto, Cemal meditò e in parte attuò dure misure di deportazione. Se queste
misure restarono relativamente limitate, se non si trasformarono - sul modello
di quanto commesso contro gli armeni - in atti di indiscriminato massacro, può
essere dovuto anche all’intervento del governo tedesco e di Falkenhayn in perso-
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na, come sostengono alcuni storici . Ebbe il von Papen qualche ruolo in quest’a-
zione di tutela della vita e dei beni degli ebrei di Palestina nel 1917? Nelle sue
memorie non vi fa cenno. Rivendica invece un ruolo decisivo nell’aver convinto
4 La lingua “nazionale” degli ebrei ottomani, infatti, era il ladino (detto anche judezmo), ossia
fondamentalmente uno spagnolo arcaico, come sa chi ha letto “La lingua salvata” di Elias
Canetti. Bella introduzione in http://www.mosaico-cem.it/vita-ebraica/ebraismo/leredita-per-
duta-del-mondo-ladino.
5 Cfr. p. es. Justin Leopold-Cohen, Jews in the Ottoman Empire during WWI. How the Ger-
mans saved the Jews, GRIN Verlag, Open Publishing GmbH, 2013, https://www.academia.
edu/31033390.