Page 366 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             Military Service Act, che introdusse per la prima volta nella sua storia la coscri-
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             zione obbligatoria . Seguendo l’esempio di Londra, a distanza di cinque mesi
             anche la Nuova Zelanda – primo Dominion a farlo – adottò il medesimo prov-
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             vedimento . Il governo australiano cercò di allinearsi promuovendo un referen-
             dum, bocciato però due volte, fatto che contribuì a innescare una crisi politica
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             interna . Dopo la battaglia della Somme, anche il Canada si trovò in disperato
             bisogno di nuove forze; eventualità che fu risolta nel corso dell’estate del 1917
             con la promulgazione di un proprio Military Service Act, che contrariò parte
             dell’opinione  pubblica  canadese, in particolare  quella  francofona,  nonostante
             una serie di eccezioni . Fu infine il turno di Terranova, nel 1918, ad adottare la
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             coscrizione obbligatoria.
                Se da un lato è naturale vedere nel prolungato sforzo di guerra una delle cau-
             se principali del crescente malumore tra alcune colonie, dall’altro non si deve
             sottovalutare che nel corso del 1916 entrò prepotentemente in gioco l’equazione
             tra il contributo bellico e lo status dei Dominion all’interno dell’Impero. Oltre la
             nebbia di guerra emerse infatti il tacito (e molto britannico) principio no contri-
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             bution without representation, ovvero nessun contributo senza rappresentanza .
                Fu per tale ragione che uno dei primi provvedimenti del nuovo Primo Mini-
             stro David Lloyd George, succeduto ad Asquith il 6 dicembre 1916, fu di convo-
             care una Imperial War Conference, e, in simultanea, istituire un nuovo gabinetto
             di guerra, quello imperiale, che fosse complementare al ristretto War Cabinet –
             che sostituì a sua volta il War Committee e le riunioni del gabinetto di Asquith – e
             i cui lavori si sarebbero svolti in parallelo a quelli della conferenza. Un «grande
             esperimento», per citare Lloyd George, che non avrebbe pregiudicato la com-
             pleta indipendenza di giudizio di ciascuna delle parti contribuenti, ad esempio
             imponendo provvedimenti relativi al numero di soldati da dispiegare; ma che,
             allo stesso tempo, avrebbe esaminato qualsiasi questione relativa alle relazioni
             imperiali presenti e future, laddove un qualunque delegato – come probabile –
             l’avesse richiesto .
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                Secondo questo schema, Lloyd George progettò dunque un consiglio di guer-


             16  Cfr., in proposito, ADAMS R. J. Q.-POIRIER P. P., The Conscription Controversy in Great
                Britain, 1900–18, Macmillan Press, Londra, 1987, pp. 138 e ss.
             17  Cfr. BROOKING T., The History of New Zealand, Greenwood Press, Westport, CT-Londra,
                2004, p. 107.
             18  Cfr. CLARKE F. G., The History of Australia, Greenwood Press, Westport, CT-Londra, 2002,
                pp. 107-109.
             19  Cfr. RUDOLPH J. R. (a cura di), Encyclopedia of Modern Ethnic Conflicts, Abc-Clio, Santa
                Barbara, CA, 2016, p. 62.
             20  HOLLAND, cit., in BROWN-LOUIS (a cura di), The Oxford History, cit., pp. 114-137.
             21  LLOyD GEORGE D., War Memoirs, 1917, Little, Brown, and Company, Boston, MA, 1934,
                pp. 6-7.
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