Page 424 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
P. 424

424                                                  il 1917. l’anno della svolta



                                                               18
             sindacali di Lloyd George alla Caxton Hall il 5 gennaio,  in cui tra gli obiettivi
             di guerra degli Alleati ci si richiamava, “nel contesto di un nuovo ordine inter-
             nazionale” in cui l’Austria-Ungheria sarebbe stata separata dall’asse con la Ger-
             mania, alla “liberazione dei popoli soggetti dell’Austria-Ungheria e dell’Impero
             ottomano”; poi la posizione assunta a favore dell’autodeterminazione nazionale
             con il discorso dei “quattordici punti” del presidente degli Stati Uniti Woodrow
                                                 19
             Wilson al Congresso, tenuto l’8 gennaio.  Il punto 10 d’altronde dichiarava: “ai
             popoli dell’Austria-Ungheria, alla quale noi desideriamo di assicurare un posto
             tra le nazioni, deve essere accordata la più ampia possibilità per il loro svilup-
             po autonomo”. Nel discorso dell’11 febbraio Wilson chiariva, inoltre, che nella
             nuova sistemazione di popoli e territori si doveva uscire dagli schemi del “gioco,
             anche se grande gioco, ora per sempre screditato, dell’equilibrio del potere”, e
             che ogni insediamento territoriale dopo la guerra “deve essere realizzato nell’in-
             teresse e per il beneficio delle popolazioni coinvolte, e non come parte di alcun
             aggiustamento o compromesso di rivendicazioni tra stati rivali”, senza introdurre
             nuovi o “vecchi elementi di discordia e di antagonismo” capaci di minare la pace
             d’Europa e del mondo.
                Fino al gennaio 1918, poi, il governo di Roma non aveva espresso obiezioni
             ufficiali alla posizione inglese sul diritto di esistenza dell’Austria-Ungheria: il
             ministro degli Esteri italiano Sidney Sonnino intendeva infatti rispettare il patto
                                                                  20
             di Londra e preservare l’esistenza dell’Impero asburgico.  L’attività di molti
             gruppi italiani, prima e dopo la rotta di Caporetto, dimostrava un forte sostegno
             alle nazionalità “oppresse” e una critica evidente all’“austrofilia” degli ambienti
             anglosassoni, incardinata sull’attività pubblicistica de Il Corriere della Sera di-
                                                                            21
             retto da Luigi Albertini e dell’influente gruppo intorno coagulatosi a lui.  In vari
             18  Cfr. WOODWARD DAVID R., The Origins and Intent of David Lloyd George’s January
                5 War Aims Speech, In The Historian, Vol. 34, Issue 1, November 1971.
             19  MACIVER ROBERT M., Woodrow Wilson and Self-Determination, in Bulletin of the
                Polish Institute of Arts and Sciences in America, Vol. 4 (1945-1946). Fondo F-1,  6.76
              o come “dop- e in una nuova linea di frontiera.to del nemico comune, l’vorevoli alle nazi-
                onalità in
             20  Cfr. Il Giornale d’Italia, 10 gennaio 1918. È interessante notare che il 7 gennaio anche
                nella posizione di Benito Mussolini, socialista rivoluzionario e interventista, direttore de
                Il Popolo d’Italia, si apprezzava il discorso di Lloyd George, favorevole al mantenimento
                dell’Austria-Ungheria e a sostenere come soluzione un progetto “tetralista” (cioè uno Sta-
                to con quattro entità: Austria, Boemia, Ungheria, Croazia), invece che la sua dissoluzione,
                come dichiarava il 12 gennaio.
             21  Cfr. ALBERTINIFondo F-1,  6.76
              o come “dop- e in una nuova linea di frontiera.to del nemico comune, l’vorevoli alle nazio-
                nalità in  LUIGI, Venti anni di vita politica, 5 voll., Zanichelli, Bologna, 1950-1953, II
                parte: L’Italia nella Guerra Mondiale – III vol.: Da Caporetto a Vittorio Veneto (ottobre
                1917-novembre 1918), Bologna, 1953, in particolare il capitolo IV: “Il Congresso dei
                popoli oppressi”. Albertini era un influente giornalista, direttore del Corriere e senatore
   419   420   421   422   423   424   425   426   427   428   429