Page 428 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             l’attiva propaganda al di là delle linee nemiche che incitava alla diserzione e
             al passaggio nei ranghi dell’Intesa. Con l’accordo del presidente Orlando e del
             ministro della Guerra Vittorio Zupelli con Štefánik il 21 aprile era ufficialmente
             costituita una “legione ceco- slovacca”, sotto l’autorità del Consiglio nazionale
             ceco e il comando del generale italiano Andrea Graziani: 11 mila 500 prigio-
                                                                   32
             nieri su 14 mila erano così arruolati in una nuova divisione.  La Commissione
             centrale per la propaganda contro il nemico, istituita in aprile con un ufficiale di
             riferimento per ogni nazionalità e con la presenza di deputati e ufficiali dell’e-
             sercito italiano – tra cui Ugo Ojetti, capo della Commissione, e tenenti colon-
             nelli Giuseppe Donati e Umberto Zanotti Bianco – cominciava l’attività il 15
             maggio 1918, quando i caratteri a stampa delle lingue straniere erano finalmente
             disponibili. Da quel momento si ebbe la possibilità di scrivere appelli, volantini,
             giornali periodici multi-lingue sulla “liberazione delle nazionalità oppresse”, in
             quattro pagine per le quattro lingue. Dopo il 15 giugno, a seguito delle vittorie
             sul campo, i volantini vennero tradotti e stampati anche in tedesco e ungherese.
             Il lancio del materiale oltre la prima linea del fronte si realizzava utilizzando
             razzi e aerei come vettori: in effetti numerosi soldati austro-ungarici catturati nei
             combattimenti di giugno risultavano portare con sé questi fogli. Inoltre, a causa
             del timore delle diserzioni, gli ufficiali tedeschi e ungheresi si dovevano mante-
             nere necessariamente in prima linea, davanti alle truppe, cosa che portò a gravi
             perdite tra le loro fila. 33
                In conclusione, si può ben ricordare il peso che quest’attività di propaganda
             ebbe nel conflitto con qualche dato: nell’arco di sei mesi, tra il 15 maggio e il
             1° novembre 1918, circa 51 milioni di volantini e 9 milioni di giornali vennero
             lanciati al di là del fronte, tra le linee dell’esercito austro-ungarico. Questo fu
             senza dubbio un fattore tra i più determinanti per la vittoria finale dell’Italia e
             dell’Intesa. 34












             32  ALBERTINI, Venti anni di..., cit., p. 251. Al contrario, per i soldati jugoslavi, Sonnino
                non accettava il sentimento di lealtà per il re di Serbia e per la futura Jugoslavia.
             33  Cfr. la lettera di Ugo Ojetti a Luigi Albertini, dal Comando supremo il 22 giugno 1918, in
                ALBERTINI, L., Epistolario. 1911-1926, a cura di BARIé OTTAVIO, II vol.: “La Gran-
                de Guerra”, Arnoldo Mondadori, Milano, p. 936.
             34  Cfr. ALBERTINI, Venti anni di..., cit., p. 277. Un’analoga strategia era stata messa in atto
                sul fronte occidentale, dove nella primavera 1918 Lord Northcliffe ordinava una distribu-
                zione di oltre 100 mila volantini al giorno al di là delle linee tedesche.
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