Page 430 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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Commissione? Evidentemente no!” . Le parole del parlamentare repubblicano
celavano un tentativo di screditare i risultati della Commissione, di attenuare
le responsabilità di Cadorna e aggravare quelle di Orlando, ma al tempo stesso
esprimevano la medesima richiesta che traspariva dalle parole dell’on. Monti-
Guarnieri: “vogliamo che la verità si sappia tutta intera! Vogliamo che se ci sono
responsabilità di qualsiasi genere, siano deplorate e punite; ma vogliamo anche
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uscir fuori una buona volta da questa morta gora!” .
La volontà, così fortemente espressa, di fare piena luce sulla vicenda di Capo-
retto era tanto più significativa dal momento che si riteneva che la Commissione
d’Inchiesta avesse mostrato un atteggiamento dilatorio e avesse effettuato vere e
proprie omissioni nelle conclusioni.
Secondo la ricostruzione ufficiale contenuta nei documenti dell’Ufficio Sto-
rico dell’Esercito i fatti si erano svolti in questo modo. Alle ore 2 del 24 ottobre
aveva avuto inizio un violento fuoco delle artiglierie nemiche che da tre zone di-
verse - Tolmino, Kozjbreg-Javorcek (zona di Plezzo), Smogar (est di M. Nero) –
aveva investito le posizioni più arretrate dello schieramento difensivo italiano, le
postazioni delle artiglierie e zone di retrovia, in particolare sulla fronte dei Cor-
pi d’Armata IV e XXVII. L’azione aveva subito un calo di intensità fra le 4,30 e
le 5,30, fin quasi a esaurirsi; era ripresa alle 6,30, “tambureggiante”, non più per
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neutralizzare ma per distruggere le prime linee del IV e del XXVII Corpo . Dopo
circa un’ora le fanterie austro-tedesche, pur con orari diversi a seconda della zona
di operazioni, erano scattate contro le postazioni italiane situate sulla fronte del-
la Seconda Armata, determinando ben presto una situazione critica: di lì a poco
l’intero fronte giulio sarebbe stato compromesso da una falla apertasi nel punto di
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congiunzione tra IV e XXVII Corpo d’Armata che permise al nemico di giunge-
re a Caporetto, aggirando lo schieramento difensivo italiano. Di fronte a tale pe-
ricolo Cadorna aveva deciso la ritirata, conclusa il 9 novembre con l’attestamento
sulla linea del Piave, per impedire lo sfaldamento dell’esercito.
Molto è stato scritto sulle cause di Caporetto e la bibliografia è sterminata ed
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esaustiva . I motivi principali della sconfitta si possono distinguere secondo due
3 Atti parlamentari, Camera dei Deputati, Discussioni, 6/9/1919, Roma, 1919, p. 20888.
4 Ibidem, p. 20897.
5 Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Storico, L’esercito italiano nel-
la grande guerra (1915-1918), vol. IV, le operazioni del 1917, Tomo III, Gli avvenimenti
dall’ottobre al dicembre (narrazione), Roma, 1967, p. 224.
6 D’ora in poi si userà l’abbreviazione C.d.A. (Corpo d’Armata).
7 La narrazione degli avvenimenti militari sarà volutamente succinta, soprattutto in considera-
zione della vastissima ed esaustiva bibliografia esistente sull’argomento. A tale proposito si
guardino: A. Monticone, La battaglia di Caporetto, Roma, 1955; R. Bencivenga, la sorpresa
strategica di Caporetto, Roma, 1932; E. Faldella, Caporetto. Le vere cause di una trage-
dia, Bologna, 1967; M. Silvestri, isonzo 1917, Torino, 1965; L. Segato, L’Italia nella Guerra