Page 427 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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V SeSSione - il 1917: proSpettiVe del conflitto 427
era stata Fondo F-1, 6.76
o come “dop- e in una nuova linea di frontiera.to del nemico comune, l’vore-
voli alle nazionalità in accolta con entusiasmo e vedeva l’annunciata partecipa-
zione di varie istituzioni e associazioni (tra cui Fascio parlamentare, la Società
Dante Alighieri, Social-democrazia “irrendentista”, latina Gens), di membri del
Parlamento (i senatori Albertini, Della Torre, Volterra, i deputati Agnelli, Ca-
nepa, Di Cesarò, Di Scalea, Federzoni, Martini, Scialoia, Tascia Di Cutò) non-
ché di numerosi giornalisti e personaggi pubblici (Borgese, Forges-Davanzati,
Giuriati, Lazzarini, Lorenzoni, Mantica, Mussolini, Ojetti, Pantaleoni, Paternò,
Prato, Prezzolini, Salvemini, Silva, Spada). C’erano anche rappresentanti stra-
nieri, francesi (Franklin Bouillon, Albert Thomas, Fournol, De Quirielle), inglesi
(Steed, Seton Watson), degli Stati Uniti (l’ambasciatore Nelson Page), quindi le
personalità più importanti: i leader dei comitati nazionali, come Beneš e Štefánik
(cechi e slovacchi), Trumbić et Stojanović (jugoslavi e serbi), Skirmunt (polac-
co), e Draghicescu Mironescu (romeno). I delegati lavorarono fino al 10 aprile,
quando Torre lesse la dichiarazione finale ricordando l’accordo Torre-Trumbić e
accompagnandola con una di-chiarazione speciale polacca contro i tedeschi (che
costituiva la prima chiara posizione anti-tedesca da parte polacca). Si scrisse che
con il “patto di Roma” finalmente «l’Intesa ammette esplicitamente e concorde
che la Duplice Monarchia deve essere smembrata, e che gli Alleati sono pronti
a sostenere con tutti i mezzi materiali e morali gli sforzi ormai minacciosi delle
unità nazionali dell’Impero Austro-Ungarico che vogliono rompere il giogo pre-
potente di una minoranza di poco più che venti milioni di tedesco-magiari». 29
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Il “patto” di Roma portava con sé rilevanti implicazioni e conseguenze,
anche a causa della posizione del governo italiano sulla questione delle coste
adriatiche. Un animato dibattito si accendeva infatti a proposito della auspicata
“linea di equilibrio” tra italiani e slavi in Dalmazia e in Istria e in generale gli
osservatori concordavano nel definire l’atteggiamento italiano come “doppio”
sulla questione delle nazionalità (in primis per le differenti posizioni di Orlando
e Sonnino): nello stesso tempo però numerosi giornalisti e giornali (tra cui il
Giornale d’Italia, La Gazzetta del Popolo, l’Idea Nazionale e la Perseveranza)
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apprezzavano la risoluzione di Roma. Le conseguenze del Congresso erano
comunque importanti: da una parte si dava corpo alla strategia di una dissolu-
zione dell’Austria-Ungheria con la promozione e la formazione di “legioni” di
prigionieri austro-ungarici (cechi e slovacchi, jugoslavi, romeni, polacchi) e con
29 SANTAMARIA PIETRO, Il Patto di Roma, Tip. Failli, Roma, 1918.
30 Cfr. AMENDOLA GIOVANNI, BORGHESE GIUSEPPE A., OJETTI UGO, TORRE
ANDREA, Il Patto di Roma, con prefazione di RUFFINI FRANCESCO, Quaderni della
“Voce”, Firenze, 1919. di loro stessi)are il diritto dei popoli a disporre di frontiera.to del
nemico comune, l’vorevoli alle nazionalità in
31 Cfr. ALBERTINI, Venti anni di..., cit., pp. 275-276.