Page 432 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             III, si decisero la destituzione di Cadorna e la nomina a Capo di stato maggiore
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             dell’esercito di Armando Diaz . La sorpresa per la nomina di questo oscuro e
             duttile generale fu notevole, ma ancor più sorprendente fu la scelta come sotto-
             capo di S. M., accanto all’ex-ministro della guerra Giardino, di Pietro Badoglio,
             comandante del XXVII C.d.A. sulla cui fronte - circolava voce - si era aperta la
             falla che aveva portato la 12^ divisione slesiana prima ad Idersko e poi succes-
             sivamente a Caporetto. Secondo alcuni il nome di Badoglio fu proposto quasi
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             casualmente da Ugo Ojetti , secondo altri fu l’amicizia personale con Vittorio
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             Emanuele III  a determinarne la nomina, secondo altri ancora fu lo stesso Ba-
             doglio che brigò personalmente, forte dei legami massonici che lo legavano con
             Orlando e con Bissolati, per farsi scegliere . In ogni caso stupisce il fatto che a
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             sottocapo di S. M. venisse scelto il comandante di uno dei C.d.A. più implicati
             nella rotta dell’ottobre, sul quale, seppur in forma indiretta, si stava svolgendo
             un’inchiesta.
                Nei giorni seguenti la rotta Cadorna aveva infatti ordinato un’indagine sull’o-
             perato del comandante del IV C.d.A., Alberto Cavaciocchi, e l’aveva affidato
             al capo del reparto disciplina avanzamenti e giustizia militare, ten. gen. Del-
             la Noce. Il motivo per il quale l’indagine doveva svolgersi esclusivamente sul
             IV C.d.A. è chiarito dallo stesso Cadorna: “una vera inchiesta io non l’ordinai
             che sull’operato del gen. Cavaciocchi e ne incaricai il gen. Della Noce. In quei
             primissimi giorni sembrava che la colpa principale spettasse al IV corpo, e del
             XXVII non mi risultò subito ciò che seppi dopo” .
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                L’inchiesta, affidata in via generale a Della Noce, fu suddivisa in tre tronco-
             ni, con altrettanti relatori(Tommasi, Gatti e Negri di Lamporo). L’avvocato ge-
             nerale militare D. A. Tommasi, che avrebbe poi fatto parte della Commissione
             d’Inchiesta, fu incaricato da Della Noce di svolgere le prime indagini sul com-
             portamento del IV C.d.A: scopo principale era quello di esaminare non solo il
             comportamento delle truppe, ma anche l’azione di comando di Cavaciocchi e
             del suo colonnello di S. M. Boccacci. I risultati furono deludenti in quanto, co-
             me sottolineò Tommasi, “le indagini stesse sono parziali, rivolte ad un sol punto
             del vasto fronte. Indagini parziali non danno che risultati parziali, che la indagine



             10  D’ora in poi si userà l’abbreviazione Capo S. M. (Capo di Stato Maggiore).
             11  Per una ricostruzione di quelle giornate si veda A. Gatti, Caporetto. Diario di guerra (maggio-
                dicembre 1917), Bologna, 1997, pp. 239-254.
             12  A. Gatti, Caporetto, cit., pp. 357-358.
             13  A. Sforza, Badoglio a Caporetto, in “L’Astrolabio”, 25 dicembre 1964, pp. 29-34, e anche F.
                Bandini, Il Piave mormorava, Milano, 1965, pp. 130-131.
             14  S. Cilibrizzi, Pietro Badoglio rispetto a Mussolini e di fronte alla storia, Napoli, 1946, pp.
                52-55. Si veda altresì S. Cilibrizzi, Caporetto nella leggenda e nella storia. I maggiori respon-
                sabili Cadorna, Capello e Badoglio, Napoli, 1947.
             15  A. Gatti, Caporetto, cit., p. 338, lettera di Cadorna a Gatti del 1/4/1920.
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