Page 436 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             specifica e completa indicazione delle responsabilità singole o collettive cui de-
                                                                           30
             vonsi attribuire le infauste sorti delle giornate del 24 e del 25 ottobre” . Questa
             conclusione problematica scaturiva certo da una conoscenza ancora approssima-
             tiva dei fatti, ma rifletteva probabilmente anche la volontà del C. S. di stendere
             un silenzioso velo su quelle vicende. Il comandante del XXVII C.d.A., in par-
             ticolare, aveva interesse a che la vulgata ufficiale, creatasi dopo lo sfondamen-
             to, costituisse la base per qualsiasi inchiesta successiva. Non si spiegherebbero
             altrimenti l’allontanamento del Gatti, i preconcetti di Della Noce, né perché da
             nessuna delle inchieste effettuate su ordine proprio del C. S. emergessero respon-
             sabilità, oltre a quelle imputate al generale Cavaciocchi. Questi, peraltro, pur es-
             sendo oggetto di ben tre distinte indagini, non fu mai informato dei procedimenti
             a suo carico e non venne mai chiamato a testimoniare o a discolparsi. Le inchie-
             ste Tommasi, Gatti e Della Noce, proprio perché redatte immediatamente dopo
             gli avvenimenti dell’ottobre, basarono le loro generiche accuse al comandante
             del IV corpo sulla base di testimonianze a volte poco attendibili e su documenti
             ufficiali che non furono distrutti o persi durante la rotta.
                Il 30 ottobre, quattro giorni dopo la sua destituzione dalla guida del IV C.d.A.,
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             Cavaciocchi  spediva un promemoria al sottocapo di S.M. Carlo Porro, in cui
             cercava di ricostruire gli avvenimenti della rotta:
                   ‹‹Com’è noto, nella cerchia dal Rombon al Gabrije (sinistra Isonzo) il ne-
                mico aveva rotto in quattro punti; presso Raonilaj, a q.[uota] 1270 (Za Kra-
                ja), al Mrzli, a Selisce. L’irruzione in conca di Plezzo era stata arginata a Sa-
                ga; Za Kraja, mediante il concorso di 2 btg. bers. della riserva di c.d.a. messi
                a disposizione della 43^ divisione, era stata ripresa; M. Rosso, di cui era sta-
                ta annunciata la caduta, pare che invece resistesse tuttora nel pomeriggio; la
                linea Kozliak – Pleca – Spica era saldamente tenuta, le artiglierie sullo Spica
                sparavano ancora alla mezzanotte del 24; ad arginare le irruzioni dal Mrzli
                e da Gabrije, fusesi a Selisce, si stava provvedendo con le altre riserve rima-
                ste e tutto lasciava sperare che si raggiungesse l’intento, quando improvvi-
                samente furono segnalate masse nemiche a Idersko, avanzatesi per la destra
                dell’Isonzo, mentre sulla riva sinistra si stava ancora combattendo a Kamno
                […] Della minaccia sulla destra Isonzo nessun indizio era pervenuto al co-
                mando benché su quella sponda si trovassero una compagnia mitragliatrici,

             30  AUSSME, Commissione d’Inchiesta su Caporetto, Ibidem, cart. 102, p. 105.
             31  A. Cavaciocchi (1862-1925) allievo del Collegio Militare di Firenze e dell’Accademia di To-
                rino, dalla quale uscì come sottotenente d’artiglieria nel 1881, frequentò la Scuola di Guerra e
                nel 1889 entrò nel Corpo di Stato Maggiore. Cavaciocchi fu insegnante di organica alla scuola
                di guerra dal 1901 al 1906 e capo dell’Ufficio Storico dell’Esercito dal 1906 al 1910. Partecipò
                con onore alla guerra di Libia, meritandosi la croce di ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia
                e la medaglia d’argento al valor militare. Scoppiata la prima guerra mondiale vi partecipò
                dapprima come Capo di Stato Maggiore della 3^armata, poi fu nominato tenente generale e
                assunse il comando dal novembre 1916 all’ottobre 1917 del IV Corpo d’Armata.
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