Page 440 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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440 il 1917. l’anno della svolta
‹‹Ed allora è proprio necessario che io risponda all’on. Colajanni, che ha tira-
to fuori la relazione Biagini, per dire che c’è possibilità di falsificazione? Ma
io respingo questa ipotesi […] e la respingo per tutti. E’ mai possibile ritene-
re, se vogliamo ragionare sopra ipotesi così veramente straordinarie, che uo-
mini come l’On. Stoppato, come l’on. Raimondo, come il Senatore Caneva-
ro, come il Senatore Bensa, e come il Generale Caneva, potrebbero prestarsi a
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simili falsificazioni, di cui essi verrebbero ad essere i complici volontari ?››.
Fatto sta che, nonostante queste assicurazioni, “sollecitazioni” varie vi furo-
no certamente e tra i maggiori responsabili di queste vi fu proprio il Presidente
“della Vittoria”.
I lavori della Commissione, che disponeva di ampi poteri giurisdizionali, fu-
rono viziati da due preconcetti fondamentali; scagionare Orlando per la remissi-
va politica interna condotta sotto il Gabinetto Boselli, e, contemporaneamente,
occultare le responsabilità militari di Badoglio. Su questo secondo obiettivo non
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sussistono oggi più perplessità. Dopo le rivelazioni di Giuseppe Paratore e di
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Antonio Spinosa , risulta accertato che la posizione di Badoglio fu di proposito
stralciata dalle risultanze della Commissione d’Inchiesta, per evitare che il co-
mandante del XXVII C.d.A. venisse colpito da sanzioni governative in un mo-
mento decisivo per le sorti della guerra.
Le accuse principali mosse dalla storiografia a Badoglio, sulla base anche de-
gli spunti polemici dei suoi contemporanei, sono essenzialmente tre: non aver
fatto gravitare il proprio corpo per la massima parte sulla riva destra dell’Isonzo,
non aver impiegato la brigata Napoli nei modi per i quali gli era stata assegnata,
non aver dato alle batterie del C.d.A. l’ordine di sparare durante l’offensiva ne-
mica. Tutti questi comportamenti di Badoglio contravvenivano a precisi ordini
impartiti dal C. S. e dal comandante della II^ armata.
Così, analizzando la prima di queste accuse, il 10 ottobre il C. S. aveva dato
precise istruzioni al comandante della 2^ armata circa la probabile offensiva ne-
mica sulla sua fronte:
‹‹La difesa delle linee avanzate sia affidata a poche forze, facendo fondato
assegnamento sull’azione delle mitragliatrici, sui tiri di sbarramento e d’in-
terdizione delle artiglierie […] Questo concetto deve avere larga ed appro-
43 Atti Parlamentari, Camera dei Deputati, Discussioni, 23/2/1918, Roma, 1918, p. 16088.
44 Nella “Nuova Antologia” del 1960, sotto la firma di G: P. si leggeva, a p. 478, questo corsivo
“In quanto a Caporetto: benché il problema fosse essenzialmente tecnico, non appena iniziata
l’inchiesta, e mentre ancora si combatteva, V. E. Orlando venne a conoscenza che l’indagine
avrebbe accertato anche la responsabilità di Badoglio. Fu allora che mandò un suo fedele
amico [Paratore stesso] all’on. Raimondo, per fermare la specifica inchiesta onde evitare un
evidente danno che sarebbe derivato alla situazione militare del momento”.
45 A. Spinosa, L’inchiesta su Caporetto-Tredici pagine “sottratte” per coprire Badoglio, in “Il
Giorno” del 12/3/1966.