Page 444 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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                   ‹‹Il gen. Villani voleva ben stabilire se della brigata Napoli doveva, se-
                condo il concetto della difesa far gravitare le forze in basso, verso M. Plezia,
                oppure doveva tenerle in alto, al passo di Zagradan. La risposta del comando
                d’armata fu sempre questa: “La massa deve gravitare in alto per manovra-
                re e tenere il possesso del Passo Zagradan, in basso bisogna tenere lo stretto
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                indispensabile ››.

                In ottemperanza a direttive così rigide impartite da Badoglio, un solo batta-
             glione della brigata Napoli (75° e 76° reggimenti di fanteria), il III del 76°, fu de-
             stinato a presidiare la linea prescritta, gli altri due del 76° furono dislocati nelle
             vicinanze del Passo di Zagradan, mentre tutto il 75° col comando di brigata ven-
             ne posto in riserva dietro Monte Piatto, a Case Ardiel. La Commissione d’Inchie-
             sta nell’analizzare il contegno della brigata Napoli - analisi che non fu più inseri-
             ta nella stesura definitiva della relazione - si esprimeva in questi termini sul con-
             tegno del III battaglione del 76° raggruppamento di fanteria della brigata Napoli:

                   ‹‹Può pertanto concludersi che detto battaglione fu sorpreso, ma che tut-
                tavia non mancò di opporre resistenza fino a tarda ora della giornata. L’at-
                tacco nemico svoltosi in fondo valle poté facilmente travolgere la linea avan-
                zata di osservazione della piana di Volzana e il tenue velo di truppe che il
                III/76° poté distendere sulla linea assegnata, per la quale, sullo sviluppo di
                circa due km. in terreno boscoso non era certo sufficiente l’esigua forza di
                un btg., la cui attenzione era richiamata verso il caposaldo di M. Plezia ››.
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                Ad aggravare la portata di questa già grave mancanza di Badoglio, concorse
             il fatto che il collegamento con il IV corpo non venne mantenuto; infatti la Com-
             missione d’Inchiesta accertò che una compagnia di mitragliatrici, costituente ap-
             punto il collegamento con il IV C.d.A., fu improvvisamente allontanata dal pro-
             prio posto da un non meglio identificato ufficiale della 19^ divisione. Per sven-
             tura del comandante del XXVII C.d.A. fu proprio da Volzana che sboccò la 12^
             divisione slesiana la quale sopraffece ben presto l’unico battaglione della Napoli
             ivi collocato. Secondo il generale Dante Formentini, “il fatto, considerato in se
             stesso e astraendo da ciò che per esso avvenne” aveva proporzioni minuscole e
             non usciva “dai limiti della piccola tattica; ma disgraziatamente ebbe conseguen-
             ze funeste perché un’intera divisione nemica sboccando dalla testa di ponte di
             Tolmino poté – favorita dalla nebbia – avanzare non vista e indisturbata per la
             strada di fondo valle fino a Caporetto aggirando completamente le due divisioni
             del IV Corpo che, premute frontalmente dal nemico ma non respinte, combatte-
             vano alla sinistra dell’Isonzo sulle linee avanzate della zona Monte Nero – Sle-



             56  AUSSME, Commissione d’Inchiesta su Caporetto, cart. 3 – fasc. Cavaciocchi, Memoria del
                col., cit., p. 6.
             57  AUSSME, Commissione d’Inchiesta su Caporetto, cart. III.
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