Page 447 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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V SeSSione - il 1917: proSpettiVe del conflitto 447
Pur accettando per buona la testimonianza di Badoglio, è un fatto che egli non
aprì il fuoco alle 2 come Capello aveva esplicitamente indicato, e che “in questa
situazione i raggruppamenti d’assedio entrarono in azione senza simultaneità, fra
le ore 7 e le 8, quando già le trasmissioni erano in crisi di funzionamento e alcune
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batterie avevano subito gravi perdite” . La relazione sugli avvenimenti di Capo-
retto, pubblicata nel 1967 dall’Ufficio Storico dell’Esercito, fornisce un quadro
chiarificatore sulla scarsa efficacia delle artiglierie del XXVII corpo:
‹‹Gli altri gruppi d’assedio dei vari raggruppamenti a disposizione del
Corpo d’Armata [XXVII] intervennero solo saltuariamente e tardivamente
contro i loro obiettivi […] la loro azione, tanto per la mancanza di collega-
menti quanto per l’impossibilità di osservare il tiro nelle condizioni atmosfe-
riche del momento, riuscì assolutamente inefficace ed estremamente modesta
sia in senso assoluto sia in relazione alla massa di bocche da fuoco schierate
nel settore. Carattere episodico e frammentario ebbero anche i tiri di sbar-
ramento effettuati dalle artiglierie da campagna che, pur creando qualche
difficoltà all’avversario ed infliggendo ad esso perdite, nel complesso non ne
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ostacolarono minimamente l’attacco ››.
Sui motivi che spinsero Badoglio a un comportamento inconsueto e perico-
losamente errato, Cavaciocchi nel suo libro tuttora inedito Un anno al comando
del IV corpo d’armata avanza alcune ipotesi:
‹‹Nel pomeriggio del 12 ottobre io mi recai a Cormons, chiamatovi a con-
ferire col comandante dell’armata. Vi trovai il gen. Montuori, il quale sostitu-
iva temporaneamente il gen. Capello, indisposto […] Prima di me era giunto
a Cormons il gen. Badoglio, comandante del XXVII corpo, e scopo della ri-
unione era quello di fornire a quest’ultimo i mezzi per costituire, nel settore
della 19^ divisione, un tratto di linea difensiva […] Mentre si svolgeva questo
colloquio a tre dinanzi ad un plastico esistente presso una finestra dell’ufficio
del comandante d’armata, il gen. Montuori dovette per pochi minuti allonta-
narsi […] e in questo intervallo il gen. Badoglio, per non lasciar languire la
conversazione, mi espose le proprie intenzioni, nel caso di un attacco nemico
da Tolmino, nel seguente modo: ridurre ad un velo l’occupazione della linea
avanzata Volzana-Ciginj; lasciare avanzare il nemico fin contro la seconda
linea costa Raunza-Val Kamenka; dare all’artiglieria l’ordine di non spara-
re, fino a che non si fosse impigliato nei reticolati di questa linea; sopraffarlo
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allora col fuoco improvviso e col contrattacco ››.
Si tratta della famosa “trappola di Volzana” di cui, a più riprese, si sono oc-
66 Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Storico, L’esercito italiano, Vol.
IV, le operazioni del 1917, cit., Tomo III, Gli avvenimenti, cit., p. 228.
67 Ibidem, pp. 228-229.
68 A. Cavaciocchi, Un anno, cit., pp. 158-160.