Page 450 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             futuro Maresciallo d’Italia fu dovuta essenzialmente alla protezione di Capello e
             che egli ne difese l’operato di fronte alla Commissione:

                   ‹‹La Commissione nelle contestazioni mosse il 1 giugno 1918 al gen. Ca-
                pello chiese un giudizio esplicito sull’azione del generale Badoglio. In tale
                giudizio il generale Capello riconobbe gli alti meriti del generale Badoglio e
                solo opinò che questo non avesse tenuto sufficienti riserve sulla destra del fiu-
                me, osservando altresì che durante l’azione erasi perduto il collegamento fra
                le truppe del XXVII corpo d’armata dislocate sulle due rive dell’Isonzo ››.
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                Sorgono spontanei alcuni interrogativi. Sperava ancora Capello in quel mo-
             mento, grazie ai legami con Bissolati e con la Massoneria, di salvare sia se stes-
             so, sia il suo protetto? Cercava forse egli di coprire, col silenzio, le mancanze di
             un sottoposto che non aveva fatto altro che riflettere, in piccolo, i suoi grandiosi
             progetti di controffensiva sull’altipiano della Bainsizza?
                E’ difficile affermarlo con sicurezza. Fatto sta che solo dopo la pubblicazione
             dei risultati della Commissione d’Inchiesta e i provvedimenti presi a suo carico,
             l’enfant prodige dell’esercito italiano si curò di distruggere Badoglio nel libro
             Per la verità .
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             I lavori della commissione d’Inchiesta su caporetto.
                La Commissione d’Inchiesta , istituita con R. D. del 12 gennaio 1918, af-
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             frontò un lavoro notevole; il numero delle deposizioni da raccogliere era eleva-
             to e molti testimoni erano difficilmente reperibili perché in zona d’operazione.
             Assieme alle deposizioni, raccolte stenograficamente e, solo per i personaggi più
             rilevanti, accompagnate da riassunti dattiloscritti, la Commissione adottò appo-
             siti questionari inviati a quanti si trovavano impossibilitati a presentarsi di per-
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             sona. Molti questionari , soprattutto quelli relativi all’operato di Cadorna e di
             Capello, furono elaborati in maniera tendenziosa, in modo da mascherare preci-
             se responsabilità.

             77  AUSSME, Commissione d’Inchiesta su Caporetto, cart. P.
             78  L. Capello, Per la verità, cit., pp. 135-166.
             79  La CI risultò composta da: Generale d’Esercito, Senatore del Regno, Carlo Caneva, Presiden-
                te; Vice ammiraglio, Senatore del regno, Felice Napoleone Canevaro (dimessosi per motivi
                di salute nel maggio ’18 e sostituito dal Vice ammiraglio Alberto De Orestis); Ten. Generale,
                Senatore del Regno, Ottavio Ragni (deceduto durante i lavori e non sostituito); Avvocato gene-
                rale militare presso il Tribunale Supremo di Guerra e Marina, Donato Antonio Tommasi; Prof.
                Avv., Senatore del Regno, Paolo Emilio Bensa; Prof. Avv., Deputato al Parlamento, Alessan-
                dro Stoppato; Avv., Deputato al Parlamento, Orazio Raimondo. Su i lavori della Commissione
                d’Inchiesta si vedano: A. Gionfrida, Inventario del Fondo H-4. Commissione d’Inchiesta-
                Caporetto, Stato Maggiore della Difesa-Ufficio Storico, Roma, 2015; L. Falsini, Processo a
                Caporetto. I documenti inediti inediti della disfatta, Donzelli, Roma, 2017.
             80  AUSSME, Commissione d’Inchiesta su Caporetto, cart. 32.
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